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Morto l’alpinista italiano “Korra” Pesce in Patagonia

Lo scalatore è stato travolto da una valanga sul Cerro Torre e dato per disperso. Un drone ha avvistato il corpo senza vita dell’alpinista

Non ce l’ha fatta Corrado “Korra” Pesce, l’alpinista italiano di 41 anni che in questi giorni si trovava sul Cerro Torre, la nota cima situata in Patagonia.

Insieme ad un compagno, Tomas Roy Aguilò, l’alpinista esperto originario di Novara e residente a Chamonix si trovava sulla vetta tra l’Argentina ed il Cile a 3128 metri d’altezza. Nella giornata di sabato 29 gennaio i due sono stati travolti e gravemente feriti da una valanga di rocce e ghiaccio. La situazione è parsa subito disperata in quanto la loro attrezzatura era andata dispersa e le possibilità di sopravvivenza, secondo le prime indicazioni giunte dall’Argentina, erano davvero remote.

I due compagni di cordata hanno tentato di mettersi in salvo in un riparo creato nella parete della montagna, chiamato il “box degli Inglesi”. Nella giornata di ieri, domenica 30 gennaio, sono ripartite le ricerche ed un drone ha localizzato 50 metri sotto la piattaforma dove i due alpinisti avevano trovato riparo nella notte il corpo presumibilmente senza vita di “Korra” Pesce. Secondo Carolina Codó, il medico responsabile del Centro dei soccorsi alpini di El Chaltén le probabilità che lo scalatore italiano sia ancora vivo sono nulle.

A quell’altitudine e senza una protezione adeguata la morte per ipotermia arriva dopo massimo due ore” ha spiegato il medico argentino. Inoltre ha specificato che la caduta gli ha sicuramente causato ferite e fratture gravissime.

Salvato il compagno di spedizione di “Korra” Pesce

Il compagno di cordata di Pesce, Aguilò, rimasto anch’esso ferito dall’incidente è riuscito, nella giornata di ieri, ad andare incontro alle squadre di salvataggio intervenute. Il recupero è stato molto difficoltoso in quanto si sono susseguite cattive condizioni metereologiche ed inoltre la zona dove è avvenuta la valanga è considerata molto pericolosa, in quanto soggetta a continue scariche di ghiaccio e pietre.

Il sito specializzato Montagna.tv ha comunicato che le operazioni di recupero sono state portate a termine grazie all’intervento di un elicottero dell’Esercito.

Tomas Roy Aguilò è rimasto ferito e sono state riscontrate sul suo corpo numerose fratture ma l’alpinista è risultato, dopo i primi controlli dei sanitari, sempre lucido e non ha mai perso conoscenza.

L’addio della sorella di Pesce su Facebook

Uno sfondo nero, una foto di copertina nera. Il dolore non può che essere di questo colore. Così ha scelto di manifestare il suo cordoglio per la perdita dell’amato fratello Corrado, la sorella di Pesce, Lidia. Sul suo profilo Facebook la donna scrive:

Con te hai portato via una parte di tutti noi. Tua Figlia, i tuoi nipoti per loro eri e sei lo Spiderman sul ghiaccio. Sara’ dura mandare giù tutto questo buio che hai creato. Mi piace ricordare che da piccola eri il mio tormento ma lo facevi solo per proteggermi. Ora Sei il Mio Eroe e ringrazio tutte le persone intervenute e che stanno tutt’ora intervenendo per recuperare mio fratello. Ringrazio gli amici e tutti per quello che avete fatto per lui e ringrazio Tomas Roy Aguilo’ per averti messo al sicuro nella sua difficoltà che di Corra veglia su Leia principalmente. Veglia su Mamma e Papà. Adesso ho un nuovo Angelo in cielo, ti voglio bene e te ne vorrò per sempre. Buon viaggio, arrivederci”.

Corrado “Korra” Pesce era considerato uno dei migliori alpinisti del momento. Ha compiuto imprese eccezionali soprattutto sulle cime della Patagonia e nelle Ande Argentine. Viveva per la montagna e “forse Korra avrebbe voluto così, restare sulle montagne che tanto ha amato” hanno commentato le guide alpine, di cui anche lui faceva parte, della sua cittadina, Chamonix, alle pendici del Monte Bianco.

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