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Nel libro di Daniele Poto lo sport tradito dall’imbroglio

Edito dal Gruppo Abele per la collana i Ricci, mercoledì 23 gennaio 2019 esce “Lo sport tradito. 37 storie in cui non ha vinto il migliore di Daniele Poto. Il libro riporta fatti reali d’imprese agonistiche che sono state ostacolate da imbrogli, e dove l’illecito ha fatto la sua apparizione, tra doping, corruzione, partite vendute, fino all’omicidio.

Giornalista, scrittore, e ricercatore, Poto, che si occupa di legalità, socialità, sport e gioco d’azzardo, e ha scritto molti libri, compie in questo suo lavoro una scelta che riguarda casi emblematici e contraddittori, come quello del suicidio-omicidio del calciatore italiano Denis Bergamini, o delle scommesse truccate del Totocalcio, e dei risultati olimpici manipolati. «Sappiamo, infatti, che tante performance sono fasulle e non potranno mai essere battute ma finiamo per legittimarle per motivi di comodo e di finto decoro, di conservazione dell’esistente o di quello che ne rimane», scrive.

Le pagine del libro conservano, comunque, la speranza di un ritorno a certi valori che dovrebbero rappresentare il fondamento dello sport, in contrasto con chi lo tradisce. D’altra parte si evince un’indagine sul lato oscuro della disciplina sportiva, spesso intrecciata con le stanze del potere e le aule giudiziarie, e dove il campione sportivo è solo un prodotto da vendere.

Tutto ciò che ruota attorno all’atleta sembra studiato ad hoc: addetti stampa, specialisti delle pubbliche relazioni, mental coach, preparatori atletici personalizzati, social media manager. Questo circolo vizioso può indurre pertanto lo sportivo a farsi deviare, attraverso imbrogli di qualsiasi genere. Un esempio concreto lo ricorda Daniele Poto, riportando quanto spesso i media trattino Paolo Rossi come il fortunato eroe della spedizione mondiale del 1982, e non come il calciatore squalificato per il primo clamoroso calcio di “Calciopoli” ante litteram nel 1980.

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Simona Cocola

Giornalista pubblicista torinese, ha iniziato a collaborare per la carta stampata nei primi anni dell'università, continuando a scrivere, fino a oggi, per diverse testate locali. Ha inoltre lavorato in una redazione televisiva, in uffici stampa, ha ideato una rubrica radiofonica, ed è autrice di due romanzi.

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