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Nuovo Dpcm Draghi: cosa cambia dal 6 marzo per scuola, palestre, teatri?

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato oggi il nuovo DPCM che prevede al suo interno le misure di contrasto al Covid 19, si tratta di indicazioni precise su quanto sarà possibile o meno fare riguardo alla scuola, agli spostamenti, alle palestre ed ai teatri. Il presente DPCM sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, e nel mentre conferma già il divieto di spostarsi tra regioni e province autonome diverse almeno fino al 27 marzo. Gli spostamenti sono possibili unicamente per ragioni di necessità.

Tra le novità più di rilievo rispetto ai precedenti DPCM si riscontrano la chiusura delle scuole anche dell’infanzia e delle elementari in zona rossa, e lo stop al divieto di asporto e bevande, non per i bar, dopo le 18, indipendentemente dalla zona di appartenenza, sia essa gialla, rossa o arancione. Quel che si evince e che purtroppo anche in zona bianca, sebbene si allentino le misure restrittive previste dalle altre zone, non é prevista la riapertura di quelle attività che creano assembramenti come fiere, discoteche, congressi. Il ritorno alla normalità pare per molte categorie purtroppo davvero lontano.

Nuovo DPCM dal 6 marzo cosa cambia per la scuola?

Per la scuola paiono emergere purtroppo ulteriori restrizioni questa volta se la Regione finisce in zona rossa si troveranno a restare in casa anche i bambini più piccoli, complice forse la variante inglese che pare colpire maggiormente i ragazzini che frequentando scuola potrebbero poi da asintomatici contagiare le proprie famiglie, quindi dal 6 marzo nel caso di zona rossa ci sarà la sospensione dell’attività in presenza di ogni ordine e grado, comprese dunque scuola dell’infanzia ed elementari.

Altra specifica riguarda anche le zone arancioni e gialle ove tutto dipenderà dai contagi, se questi saranno superiori a 250 ogni 100 mila abitanti nell’arco di 7 giorni, allora si punterà alla chiusura delle scuole anche in zone considerate come a rischio minore. Insomma la scuola diviene una delle ‘sorvegliate speciali’ nel nuovo DPCM a firma Draghi.

Musei, cinema e palestre cosa cambia fino al 6 aprile?

Il comparto ‘tempo libero ‘ é stato certamente tra i più colpiti dagli effetti economici dettati dalla pandemia, le continue chiusure hanno portato molte categorie al collasso. Per loro non si prospettano ancora periodi particolarmente rosei, seppur qualche minima apertura, per alcuni, pare emergere controllando i contenuti dell’ultimi DPCM.

In zona gialla, ad esempio, si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali garantendo un afflusso controllato ed i soliti dispositivi di contenimento del virus. Mentre dal 27 marzo si prevede un’apertura anche nei giorni festivi, così come dalla medesima data si prevede, se la situazione resterà la medesima, la riapertura, s’intende chiaramente per le regioni in zona gialla, anche per teatri e cinema solo con posti preassegnati e la capienza massima dovrà essere il 25%, fino ad un massimo sul totale di 400 posti per spettatori all’aperto e 200 per quelli al chiuso. Restano chiuse palestre, piscine e impianti sciistici, per loro al momento, purtroppo nessuna buona nuova. Ricordiamo infatti che da ieri, 2 marzo e fino al 6 molte categorie danneggiate saranno presenti a Sanremo con l‘iniziativa IOfestival.

Per le attività commerciali: cosa cambia?

In tutte le zone, gialle arancioni e rosse, viene meno il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande da non consumare sul posto.

Qualora si tornasse in zona rossa tornerebbero ad essere chiusi parrucchieri, estetisti, barbieri e centri estetici, altre categorie duramente colpiti dai precedenti lockdown, specie le estetiste, che sono tornate al lavoro da poco e che potrebbero ricadere nell’ stesso incubo di pochi mesi fa.

Tutto dipenderà dalle valutazioni che emergeranno dal tavolo di confronto con le regioni presso il Ministero della salute che é stato istituito allo scopo di procedere all’eventuale revisione o aggiornamento dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico.

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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