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Oggi è la 44esima Giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese

La Giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese rappresenta un’importante occasione per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale e della comunità internazionale sulla questione palestinese e sulla situazione drammatica presente nella Striscia di Gaza, territorio sconvolto da un conflitto che dura da più di settanta anni. Istituita dalle Nazioni Unite nel 1977, per ricordare la risoluzione adottata il 29 novembre 1947 dall’Assemblea Generale dell’ONU, di fatto sancì la partizione della Palestina in due Stati indipendenti: da una parte quello ebraico e dall’altro quello arabo.

I continui scontri tra le due parti, avvenuti nel corso dei decenni, hanno provocato migliaia di vittime su entrambi i fronti provocando inevitabilmente un enorme numero di sfollati palestinesi. Quest’ultimo dato è destinato ad aumentare a causa della progressiva costruzione di nuovi insediamenti da parte dello Stato di Israele oltre i confini stabiliti dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza. Tali insediamenti costituiscono una flagrante violazione del diritto internazionale e impediscono l’attuazione di uno Stato palestinese indipendente fondato sulle relative risoluzioni del Consiglio di Sicurezza inasprendo i già tesi rapporti tra le parti. 

Il Covid nei territori della striscia di Gaza

La situazione più drammatica è vissuta sulla Striscia di Gaza: i periodici raid aerei, gli scontri terresti, l’assenza di servizi igienico sanitari, le continue interruzioni di corrente elettrica e la non garanzia di accesso all’acqua e alle cure primarie rendono la vita di coloro che risiedono in questi territori insostenibile. A questi gravi problemi se ne aggiunge oggi un altro, il Covid-19, virus che non conosce confini.

Nei territori della Striscia di Gaza e nei campi profughi palestinesi allestiti nella zona l’applicazione e il rispetto delle misure anti-Covid individuate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità volte a limitare il propagarsi di questo pericoloso agente patogeno è materialmente impossibile.

popolo palestinese

Agire subito per evitare una strage annunciata

Nonostante le misure intraprese dalla quasi totalità dei governi mondiali e dallo stesso Stato di Israele, Paese pioniere nell’immunizzazione, l’epidemia ha provocato e provoca tutt’ora la morte di milioni di persone. Il questi luoghi il Covid potrebbe causare una vera e propria strage di esseri umani

L’auspicio è che l’intervento immediato della comunità internazionale possa velocizzare l’attuazione di concrete politiche di solidarietà nei confronti del popolo palestinese e la creazione di condizioni che permettano il raggiungimento di una pace duratura. Misure, a detta dei maggiori esperti di politica internazionale, ritenute necessarie e da realizzare in tempi brevi.

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Martina Pietrograzia

Giornalista radiofonica e redattrice per "Il Valore Italiano" e "Roma Top News". Nel marzo 2015 consegue la laurea in “Scienze politiche e relazioni internazionali” presso l'Università di Roma La Sapienza. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo e dell’informazione prosegue gli studi in questo settore laureandosi a pieni voti in “Giornalismo, media e comunicazione digitale” presso la stessa Università. Ha collaborato con diverse web radio romane come giornalista e speaker.

2 risposte a “Oggi è la 44esima Giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese”

  1. Secondo quanto ho letto qui, lo “Citizen Journalism” dovrebbe essere il nucleo sostenitore del valore italiano pubblicato nelle presenti vostre pagine. Se il giornalismo considerato da voi non contiene quello di Julian Paul Assange, come sembra che non lo include, qualsiasi cosa io aggiunga a codesto commento non sarà accettato da voi. Cioè, il vostro ‘auspicio’, che qualsiasi intervento possa attuare concrete politiche capaci di produrre miglioramenti riguardo i diritti fondamentali dei palestinesi, rimarrebbe uno dei soliti auspici che si accatastano continuamente durante il primo periodo dell’umanità e delle sue diverse società primitive dopo quelle tribali e fino alla ‘primitiva moderna’ di oggi. Purtroppo, anche lo stadio moderno della società primitiva governata da classe sfruttatrice, quest’ultima continuerà, fino alla sua stessa eradicazione, perlomeno fin quando sarà capace, ad agire da sfruttatrice. Da qui si può scappare, ed io non mi servo comodamente di tempo libero per inseguire chi fugge dalle necessità nell’uso di mezzi energetici.
    Distinti saluti
    da angelo aidan – ebreo israeliano oppressore – Gerusalemme

  2. Gentile Angelo Aidan, come può notare abbiamo pubblicato il suo commento come tutti quelli pervenuti alla nostra redazione. Le chiederei gentilmente di non accusarci gratuitamente per non aver affrontato in maniera approfondita il tema legato a Julian Assange: è una questione che ci interessa molto, ma le notizie sono talmente tante che ci è impossibile affrontarle tutte, soprattutto perché non abbiamo una redazione formata da centinaia di giornalisti. Inoltre le chiederei di essere un po’ più chiaro nell’esprimere i concetti, perché in molti tratti il commento precedente è incomprensibile. La redazione la ringrazia del commento.

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