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Open, la procura di Firenze chiede il rinvio a giudizio per Matteo Renzi e altri 10

I pm vogliono mandare a processo l'ex premier che replica: non ho commesso reati, denuncio i giudici

La procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per Matteo Renzi e altri 10 indagati per la vicenda del finanziamento illecito della Fondazione Open. Immediata la reazione dell’ex premier, che denuncia i giudici e afferma: “io non ho commesso reati, spero che i magistrati fiorentini possano in coscienza dire lo stesso“.

Insieme al leader di Italia viva, l’accusa ha chiesto il processo anche per i deputati Luca Lotti del Pd e Maria Elena Boschi di Italia viva, e per Marco Carrai e Alberto Bianchi, rispettivamente componente del consiglio direttivo e presidente di Open. Bianchi e Lotti devono rispondere anche di corruzione. In tutto sono coinvolte 11 persone e 4 società. L’udienza preliminare si svolgerà il 4 aprile.

Luca Lotti e Maria Elena Boschi

L’ex premier denuncia i magistrati

Durissima la reazione di Matteo Renzi, affidata a una nota stampa: “Si tratta – si legge – di un atto scontato e ampiamente atteso che arriva ad anni di distanza dai sequestri del novembre 2019 poi giudicati illegittimi dalla Corte di Cassazione. Finalmente inizia il processo nelle aule e non solo sui media. E i cittadini – aggiunge l’ufficio stampa dell’ex premier – potranno adesso rendersi conto di quanto sia fragile la contestazione dell’accusa e di quanto siano scandalosi i metodi utilizzati dalla procura di Firenze“.

Poi l’annuncio della denuncia di 3 pm della procura del capoluogo toscano trasmessa al tribunale di Genova, competente sui colleghi di Firenze. “Nella giornata di oggi – continua la nota – il senatore Matteo Renzi ha provveduto a firmare una formale denuncia penale nei confronti dei magistrati Creazzo, Turco, Nastasi. L’atto firmato dal senatore sarà trasmesso alla Procura di Genova, competente sui colleghi fiorentini, per violazione dell’articolo 68 Costituzione, della legge 140/2003 e dell’articolo 323 del codice penale“.

La fondazione Open, la “cassaforte” del renzismo

La fondazione Open, di cui appunto Bianchi era presidente e Boschi, Lotti e Carrai componenti del consiglio di amministrazione, è stata la “cassaforte” di Matteo Renzi. Dal 2012 al 2017 ha raccolto 6,7 milioni di euro di fondi, che hanno favorito l’ascesa del leader di Italia viva. Secondo la procura di Firenze, la Fondazione avrebbe raccolto 3 milioni e mezzo in violazione della normativa sul finanziamento ai partiti.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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