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Quirinale, oggi il terzo scrutinio: manca ancora l’intesa tra i partiti

Sia la coalizione del centrodestra che quella di centrosinistra hanno annunciato che voteranno nuovamente scheda bianca. Quando verrà trovato il nome 'super partes'?

Alle 11 è iniziato ufficialmente il terzo giorno di votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. Così come nei primi due scrutini anche in questa giornata saranno necessari i due terzi dei componenti dell’Assemblea per decretare il nuovo inquilino del Quirinale, ovvero 635 preferenze, mentre dalla quarta votazione basterà la maggioranza assoluta dei voti da parte dei grandi elettori, ossia 505.

Nonostante la coalizione di centrodestra abbia presentato una rosa di tre candidati considerati dallo schieramento opposto di livello e indubbio spessore morale, così come affermato da Matteo Renzi, tra i partiti un’intesa sembra ancora molto lontana. Ieri nel corso di una conferenza stampa a latere della seconda giornata di votazione i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia avevano proposto Letizia Moratti, Marcello Pera e Carlo Nordio, nomi che però non hanno scaldato i cuori di Letta, Renzi e Conte.

Si va verso la fumata nera anche nella terza giornata di elezioni

Con tutta probabilità la giornata odierna sarà caratterizzata da ulteriori incontri e summit tra i leader di partito, che cercheranno di trovare un candidato che possa andare bene per tutti. Intanto poco prima della terza votazione sia il centrodestra che il centrosinistra hanno annunciato l’intenzione di votare scheda bianca.

Fratelli d’Italia cambia strategia e voterà Crosetto

Anche se fonti interne a Fratelli d’Italia, pur ribadendo la compattezza e l’unità di intenti del centrodestra, hanno reso noto che questa volta non voteranno scheda bianca bensì esprimeranno la propria preferenza nei confronti di Guido Crosetto.

Quirinale

Salvini esclude la candidatura di Draghi, ma non chiude all’ipotesi Casellati

Matteo Salvini, intervistato questa mattina dal programma di Rai3 Agorà, ha voluto chiarire due concetti importanti. Il primo riguarda l’intenzione di non presentare la candidatura di Mario Draghi in quanto un suo passaggio al Quirinale metterebbe a repentaglio la stabilità nazionale. La ricerca di un nuovo premier, di nuovi ministri e nuove maggioranze sarebbe un grosso problema perché l’Italia non può permettersi “settimane di buio” con le attuali crisi in corso: sanitaria, energetica ed economica, senza dimenticare la crisi dell’Ucraina.

In seconda battuta lascia aperto uno spiraglio in merito alla possibile elezione dell’attuale presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, possibile candidata che potrebbe essere ben accetta da tutte le correnti politiche. “La Casellati, come Fico, sono le più alte cariche istituzionali. – ha affermato il leader della Lega – Quindi non fanno parte di rose politiche, di proposte. Sono lì. Casellati è candidabile senza che Salvini la proponga“.

Centrosinistra pronta al dialogo, ma serve un nome ‘super partes

Già ieri il centrosinistra, con Letta in prima fila, ha bocciato la terna di nomi presentati dai partiti della sponda opposta e ha proposto un supervertice per trovare un candidato autorevole. Conte e Grillo spingono invece per trovare un candidato super partes che non sia espressione di alcun partito politico. Rumors intorno a Montecitorio raccontano di come sul tavolo dei papabili ci siano i nomi di Pier Ferdinando Casini e Giuliano Amato, ma rimane sul piatto l’opzione Casellati che a detta di molti potrebbe essere la figura giusta per mettere d’accordo tutti.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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