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Quirinale, primo scrutinio: la maggior parte dei partiti voterà scheda bianca

Nell’Aula di Montecitorio alle 15 è iniziata ufficialmente la prima votazione per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Al momento la cosa certa è che non si ripeterà quanto accaduto nel 1985 e nel 1999, quando rispettivamente Francesco Cossiga e Carlo Azelio Ciampi vennero eletti alla prima tornata. Secondo quanto trapelato nelle ultime ore a causa del mancato accordo tra le i partiti è molto probabile che gran parte degli elettori voterà scheda bianca, sentenziando un nulla di fatto.

Al banco della presidenza assisteranno alle operazioni di voto i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati. Per poter essere eletto nei primi tre scrutini il Presidente della Repubblica dovrà ottenere due terzi dei voti dei componenti del Collegio, pari a 672 voti, composta in totale da 1009 grandi elettori tra deputati, senatori e delegati delle regioni. Prima dell’inizio della chiama, Fico ha spiegato le modalità di voto.

Va sottolineato che i numeri di questo primo scrutinio hanno preso in considerazione il decesso del deputato di Forza Italia Enzo Fasano, quindi esclusivamente per oggi l’Assemblea è formata da 1008 grandi elettori. Mentre domani la Giunta per le elezioni della Camera dei deputati assegnerà il seggio numero 1009 a Maria Rosa Sessa, prima dei non eletti nel listino forzista plurinominale del seggio Campania 2.

Umberto Bossi il primo a votare, assenti Napolitano e Rubbia

Primo a essere chiamato per votare è stato Umberto Bossi, accompagnato in sede a rotelle. Dopo di lui il deputato pentastellato Leonardo Penna e altri tre parlamentari che hanno chiesto di votare per primi per giustificati motivi. Tra i primi a votare anche la senatrice a vita Elena Cattaneo, costretta a camminare con le stampelle rapinata e spintonata qualche giorno fa in metropolitana a Milano. Tra i grandi assenti di questa rima tornata si segnalano i sentori a vita Carlo Rubbia, Nobel per la Fisica nel 1984, e l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Giorgia Meloni e la rosa di nomi presentata da Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia e Lega hanno annunciato pubblicamente che oggi voteranno scheda bianca, anche se Giorgia Meloni ha dichiarato alla stampa di avere una serie di nomi autorevoli, tutti appartenenti all’area di centrodestra, che sarebbero perfetti per ricoprire questo prestigioso incarico. Tra i nomi con un trascorso politico la leader di FdI ha fatto i nomi di Marcello Pera, Letizia Moratti, Elisabetta Alberti Casellati, Giulio Tremonti, Franco Frattini, mentre tra le personalità di spicco della società civile ha presentato il nome Carlo Nordio, ex magistrato e attuale membro del Cda della Fondazione Luigi Einaudi Onlus.

I leader dei partiti sono pronti a nuovi incontri per individuare un nome comune

Orientate sulla scheda bianca anche Forza Italia, Pd, Movimento 5 stelle e Italia Viva. Intanto questa mattina, secondo quanto si è appreso, il premier Draghi si sarebbe incontrato con Matteo Salvini. Il numero uno del Carroccio oggi pomeriggio dovrebbe avere un confronto con il segretario del Pd Enrico Letta. Ma questi non saranno gli unici incontri tra i leader dei partiti: i faccia a faccia andranno avanti nei prossimi giorni fino a quando non verrà trovato il nome di un candidato che possa mettere d’accordo tutte le principali forze politiche del Paese.

Quirinale

Più Europa e Azione spingono per Marta Cartabia al Quirinale

I partiti che invece si sono discostati dal pensiero comune di votare scheda bianca sono stati Azione e Più Europa. Carlo Calenda, leader di Azione, su Twitter ha annunciato che il suo partito voterà Marta Cartabia già apartire dalla prima tornata elettorale e ha invitato tutti i grandi elettori ed elettrici a fare lo stesso: “Basta trovare sempre una scusa per non votare una donna, anche quando ha il profilo perfetto“.

Stessa linea di pensiero da Più Europa: “La nostra democrazia vive da tempo una grave crisi costituzionale, il nome e la storia di Marta Cartabia, che voteremo oggi, sono garanzia di un presidio rigoroso e intransigente della Costituzione e dello stato di diritto – ha asserito il presidente Riccardo Magi -. Non una candidata di bandiera, una proposta seria a tutto il Parlamento affinché sia all’altezza di questa momento decisivo“.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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