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Referendum: domenica si votano 5 quesiti sulla giustizia

Domenica 12 giugno oltre 50 milioni di italiani vengono chiamati ai seggi elettorali per pronunciarsi su 5 referendum. Si tratta di quesiti su diversi aspetti della giustizia. I testi dei quesiti referendari sono molto più articolati, ma anche meno comprensibili; in realtà gli elettori sono chiamati ad esprimersi su: legge Severino, misure cautelari, separazione delle carriere, valutazioni dei magistrati, candidature per il Consiglio Superiore della Magistratura (Csm).

Incognita quorum

L’incognita maggiore riguarda il numero degli italiani che andranno a votare. Infatti il dato più significativo riguarderò l’affluenza: il referendum abrogativo per essere valido richiede la partecipazione della metà più uno degli aventi diritto al voto. Un obiettivo, quello del quorum, niente affatto scontato ed è lo strumento in mano ad ogni singolo elettore per far sentire la propria voce ed esprimere la propria valutazione su un cardine della democrazia: la giustizia. Esprimere il proprio voto è semplicissimo. Chi vuole abrogare le attuali leggi voterà SI, chi invece ritiene che vadano bene e non siano da cambiare voterà NO.

Riforma Csm in Senato

Mercoledi 15 giugno, quando l’esito dei referendum sarà noto, il Senato inizierà l’esame della riforma del Csm e dell’ordinamento giudiziario presentata dal Ministro della Giustizia Marta Cartabia.

Sembra quasi una gara ad inseguimento, in realtà si tratta di due percorsi paralleli che si incrociano. Gli italiani sono chiamati ad esprimersi sulla legge Severino, le misure cautelari, la separazione delle carriere e le valutazioni dei magistrati, e le candidature per il Csm.

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