• AMBIENTE

Rifiuti, il decalogo per una corretta raccolta differenziata

In molte città italiane la differenziata, ovvero il recupero dei rifiuti in modo da riciclare e sfruttare al massimo le materie prime, ha raggiunto oramai un buon livello. Ma c’è sempre qualche dettaglio da ottimizzare. Anzi, spesso bisogna lavorare sodo per migliorare.

A volte la raccolta differenziata non funziona perché i cittadini non sono informati e in pochi sanno dove buttare alcuni materiali particolari. Devi rispettare le divisioni per la carta, la plastica e il vetro e devi fare attenzione a non gettare, nei vari contenitori per la differenziata, materiali che non possono essere smaltiti e che andrebbero inseriti tra i rifiuti non recuperabili.

Come risolvere questo problema? Vi proponiamo un breve decalogo su come comportarvi.

1. Piegate o appiattite sempre tutto quello che potete, per diminuire il volume dei rifiuti.

2. Nei cassonetti per la carta potete buttare carte e cartoni e oggetti di cellulosa di tutti i tipi, basta che non siano sporchi o unti , ma non raccolti in buste di plastica! Tovagliolini o fazzolettini usati, carta oleata, scontrini (carta termica) vanno nell’indifferenziato;

3. Nei cassonetti per plastica, alluminio e vetro potete buttare bottiglie, barattoli, buste, flaconi, vaschette in vetro, plastica, alluminio e polistirene , tubetti (maionese, dentifricio, ecc.), carta stagnola, piatti e bicchieri di plastica ripuliti, bombolette spray (non se sull’etichetta c’è il simbolo Tossico o Infiammabile). Non buttate terracotta, bacinelle, ceramica, porcellana, cristallo, giocattoli, lampade e lampadine , cristallo, pyrex;

4. Nei cassonetti per l’indifferenziato, potete buttare plastiche non riciclabili, carta oleata o plastificata, piatti e bicchieri di plastica sporchi , pannolini e assorbenti igienici, giocattoli, gomma, stracci, ceramica, porcellana, cristallo, pyrex. Non buttate: sostanze liquide, farmaci scaduti (portarli in farmacia), vernici , materiali pericolosi, pile e batterie d’auto, rifiuti ingombranti, sostanze tossiche, calcinacci, pneumatici, cartucce toner, inchiostri ink jet, solventi , materiali elettrici o elettronici ( tutti questi materiali vanno portati all’isola ecologica);

5. Per quanto riguarda l’umido ricordate che esso va contenuto in materiale biodegradabile e compostabile in carta o in bioplasticaper un corretto trattamento dei rifiuti organici. Sono da evitare le buste di plastica tradizionale.Associare un contenitore traforato e areato al sacchetto compostabile per evitare cattivi odori in casa. Prima di buttare l’umido conviene sgocciolare i rifiuti e non pressarli prima di gettarli nel sacchetto.  Potete buttare gli scarti di preparazione dei cibi, sia di tipo vegetale che animale, i resti di cibo secco degli animali domestici, i fioriappassiti ed i prodotti in sughero. Invece, con l’umido non vanno raccolti oggetti in vetro, metallo, plastica, lattine e gli scarti di legname.
6. Indumenti, scarpe, coperte ecc. in buone condizioni, vanno chiusi in sacchi di plastica e messi negli appositi raccoglitori, se in cattive condizioni , con l’indifferenziata.

7. L’olio della frittura o comunque l’olio esausto , non va buttato nel lavandino (un litro di olio rende non potabile circa un milione di litri di acqua!) va messo in un contenitore ben chiuso e portato in discarica;

8. Rifiuti ingombranti, mobili, materassi e cuscini, computer e periferiche, impianti elettronici, legno, inerti, materiali pericolosi, tossici e infiammabili, batterie per auto e moto, cellulari , vanno conferiti all’isola ecologica.

9. Gli elettrodomestici usati vanno consegnati ai rivenditori quando se ne compra uno nuovo (che sono obbligati a ritirarli – RAEE uno contro uno) altrimenti portati all’isola ecologica;

10. Nel dubbio, non lasciate materiali o rifiuti vicino ai cassonetti, fate un piccolo sforzo e portateli alla più vicina isola ecologica, ce ne sono tante su tutto il territorio nazionale , basta cercare su internet, in genere sono aperte anche la domenica.

Tags

Piero Abrate

Giornalista professionista dal 1990, in passato ha lavorato per quasi 20 anni nelle redazioni di Stampa Sera e La Stampa, dirigendo successivamente un mensile nazionale di auto e il quotidiano locale Torino Sera. È stato docente di giornalismo all’Università popolare di Torino.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati