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Schiavi del lavoro. Ken Loach ne parla in “Sorry We Missed You”

Uscirà il prossimo 2 gennaio al cinema “Sorry We Missed You”, il nuovo film di Ken Loach, distribuito da Lucky Red, e c’è da prepararsi a conoscere una cruda realtà, in cui si racconta della working class ridotta in schiavitù. Si parla di attualità nella pellicola del regista britannico, dove il protagonista Ricky e la sua famiglia sono ridotti nel giro di poco tempo sul lastrico. In Sorry We Missed You, scritto con il grande Paul Laverty, Ricky (Kris Hitchen) è un uomo di mezza età costretto a ricominciare daccapo dopo aver perso il lavoro come altre persone. Mettersi a fare il freelance per le consegne dei pacchi sembra una buona idea, con tutti gli acquisti che si fanno su Amazon.

Il problema è che il camioncino costa troppo, e il manager dell’agenzia, sottolineando che è lavoro in proprio, ricorda a Ricky che non ci sono ferie, o emergenze, e nemmeno diritti, poiché la competizione potrebbe far fallire la sua azienda. Questo tipo di lavoro stressante ma necessario per rimettersi in sesto, porta il protagonista a vendere l’utilitaria di Abby (Debbie Honeywood), che andrà in bus a lavoro. La famiglia di Ricky, composta anche da Liza di 10 anni (Katie Proctor) e l’adolescente ribelle Seb (Rhys Stone), emerge, seppur con diversi problemi da affrontare, grazie all’amore che la tiene unita in mezzo a una vita divenuta così faticosa.

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