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Senato, Draghi ai partiti: “Siete pronti a ricostruire un nuovo patto?”

Il premier spiega i motivi che lo hanno portato a rassegnare le dimissioni. Poi lancia un'appello ai partiti e chiede di dare una risposta agli italiani perché meritano un governo forte e coeso.

Serve un governo forte e coeso e un Parlamento che lo accompagni con convinzione nel reciproco rispetto dei ruoli. All’Italia non serve una fiducia di facciata che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi. Serve un nuovo patto di fiducia, sincero e concreto come quello che ci ha permesso finora di cambiare in meglio il paese. I partiti e voi parlamentari siete pronti a ricostruire questo patto?” Si concludono con questa domanda di fondamentale importanza per il futuro dell’Italia le comunicazioni di Mario Draghi al Senato.

Il premier aveva aperto la seduta ripercorrendo le vicende dell’ultima settimana e spiegando ai senatori, e più in generale a tutti gli italiani, i motivi che lo avevano portato alla decisione “tanto sofferta quanto dovuta” di rassegnare le proprie dimissioni: “In questi mesi, l’unità nazionale è stata la miglior garanzia della legittimità democratica di questo esecutivo e della sua efficacia. Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori debba avere in Parlamento il sostegno più ampio possibile“, ha spiegato Draghi. Sostegno che come si sa è venuta meno dopo il mancato sostegno di M5s al Dl Aiuti che durante le votazioni non si era presentato in Aula.

Incarico accettato per affrontare tre emergenze: il Covid, la crisi economica e quella sociale

Il presidente della Repubblica mi affidò l’incarico” con l’obiettivo di affrontare tre emergenze: pandemica, economica e sociale. “Tutti i principali partiti, con una sola eccezione, decisero di rispondere positivamente a quell’appello” ricorda Draghi, che poi sottolinea come nel primo discorso tenuto in Senato fece un preciso riferimento all’unità nazionale che “in questi mesi è stata la miglior garanzia di questo esecutivo e della sua efficacia. “.

La spaccatura con il M5s

E dopo la spaccatura con i pentastellati sono seguite le dimissioni: “Questa decisione è seguita al venir meno della maggioranza di unità nazionale che ha appoggiato il governo dalla sua nascita. Il capo dello Stato le ha respinte e chiesto di informare il Parlamento.”

Non votare la fiducia a un governo di cui si fa parte ha un significato politico chiaro. – sottolinea Draghi – Non si può ignorarlo, perché significherebbe ignorare il Parlamento, non si può ignorarlo perché vorrebbe dire consentire di ripeterlo. Non è possibile minimizzarlo perché viene mesi dopo mesi di strappi e ultimatum“.

Draghi

Il ringraziamento ai partiti che hanno sostenuto il governo e agli italiani

In un passaggio del suo discorso il Presidente del Consiglio si è complimentato con i parlamentari, rivolgendosi in particolar modo a quelli appartenenti alle forze politiche che hanno appoggiato e continuano ad appoggiare il governo, per i risultati positivi raggiunti sino ad oggi: “Il merito dei risultati del governo è stato vostro, per la capacità di mettere da parte le differenze e lavorare nell’interesse del Paese, con pari dignità e rispetto reciproco. La vostra è stata la migliore risposta alla richiesta di serietà“.

Un ringraziamento speciale va anche agli italiani che hanno sostenuto “le misure che di volta in volta abbiamo messo in campo, sono diventati veri protagonisti politiche, penso al paziente rispetto durante le restrizioni della pandemia, della vaccinazione, dell’accoglienza spontanea ai profughi ucraini accolti con affetto e solidarietà. Penso alle comunità locali con il Pnrr: mai come in questi momenti sono stato orgoglioso di essere italiano“.

Salario minimo e riforma per il codice degli appalti

Dobbiamo procedere spediti con le riforme che insieme agli investimenti sono li cuore” del Pnrr: “la riforma del codice degli appalti” punta a “tempi rapidi per le opere pubbliche. Dobbiamo tenere le magie lontane del Pnrr“.

A oggi, tutti gli obbiettivi dei primi due semestri del Pnrr sono stati raggiunti“, ha detto ancora ricordando che “abbiamo già ricevuto dalla Commissione Europea 45,9 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori 21 miliardi – per un totale di quasi 67 miliardi“.

Inoltre per il premier urgono interventi per “assicurare livelli salariali dignitosi a fasce di lavoratori più in sofferenza. Il reddito di cittadinanza è una misura importante, ma può essere migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro“.

Transizione ecologica e il nodo energetico

Dobbiamo accelerare sull’installazione dei rigassificatori a Piombino entro la prossima primavera e a Ravenna – ricorda Draghi, sulla scia di quanto sta accadendo in tutta Europa a causa della crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina. In questo senso premier chiede ai parlamentari serietà e coerenza perché ” non è possibile volere la sicurezza energetica per gli italiani e poi protestare” per la realizzazione di queste infrastrutture.

Dobbiamo portare avanti la transizione verso fonti pulite. La siccità e le ondate di calore anomale impongono di affrontare con serietà la crisi climatica” aggiunge il Presidente del Consiglio.

Draghi: “Gli italiani hanno bisogno di un governo forte e coeso”

Superare principio unanimità in Ue e riforma bilancio. Su questo l’Italia ha molto da dire. Ma tutto questo ha bisogno di un governo forte e coeso. All’Italia serve un nuovo patto di sviluppo concreto e sincero“. Lo ha detto Mario Draghi nelle sue comunicazioni al Senato, che nel finale pone la fatidica domanda ai senatori presenti in Aula: “Siete pronti a confermare quello sforzo che avete compiuto nei primi mesi e che si è poi affievolito? Sono qui in quest’aula oggi solo perché gli italiani lo hanno chiesto. Questa risposta a queste domande non la dovete dare a me ma la dovete dare a tutti gli italiani“.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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