• SPORT

Storica finale ginnastica femminile a squadre: Italia 4° per un soffio

La ginnastica a squadre della sezione femminile si è appena conclusa e ha portato con sé grandi sorprese ed emozioni. La Russia si è classificata al primo posto spodestando le “regine” Americane dal loro trono – che durava dal 2008.

Simone Biles, tra le più attese della vigilia, col caratteristico body a stelle e strisce si dovuta ritirare dalla finale per quello che una nota della Federazione degli Stati Uniti ha definito “un problema medico”, ma che a fine gara la stessa campionessa ha definito di “salute mentale” .

Un plauso speciale lo merita invece l’Italia che dopo aver combattuto strenuamente per gran parte della gara, nella quale ha occupato a lungo la terza posizione, sul finale si è vista sorpassata dalla Gran Bretagna sfiorando la storica medaglia che in questa disciplina manca dal lontanissimo 1928, con l’argento conquistato ad Amsterdam.

Instagram @insidegym

Ginnastica a squadre: vittoria storica della Russia

La Pandemia ha profondamente sconvolto le vite di tutti, nel bene o nel male. Questa Olimpiade sembra confermare come alcuni team abbiano saputo sfruttare a loro favore lo slittamento dell’evento sportivo più atteso nel mondo.

Chi ha utilizzato al meglio i 12 mesi in più è stato il Comitato olimpico russo, ovvero la squadra russa. Viktoria Listunova e Vladislava Urazova, entrambe sedicenni, non sarebbero infatti potute essere nel team se, come era previsto, i Giochi si fossero svolti nel 2020. Ecco che ora invece, sono lì presenti insieme alle compagne Melnikova e Gerasimova.

Salgono sulla trave, saltano al volteggio e si esibiscono al corpo libero 4 ragazzine algide con routine di alto livello. Pelle chiara, capelli biondissimi, e una tutina che tanto ricorda la neve del loro freddo Paese d’origine. Le si potrebbe paragonare alla protagonista del cartone animato “Frozen”, la regina del ghiaccio, se non fosse, però, per il loro cuore che batte forte e inonda i loro volti di sorrisi e pianti di gioia.

Salgono così sul podio, raggianti, le nuove numero 1 della ginnastica artistica femminile. Si incoronano a vicenda in segno di unione e marcano la storia con i loro 169.528 punti, distaccandosi dalle Americane di 3.432 pt.

Simone Biles (Instagram @religionofsports)

Simone Biles non fa la storia

La squadra americana era la favorita in questa Olimpiade. Regina indiscussa dal 2008, non perdeva il primo posto nella classifica da ormai più di 10 anni. Purtroppo però una delle atlete più attese a Tokio 2020, colei che – si dice – può sfidare solamente se stessa, ha scoperto il volto e si è rivelata per ciò che è: umana.

Stiamo parlando di Simone Biles, atleta finora imbattuta e plurimedagliata, unica in grado di eseguire salti talmente difficili che molti degli atleti non si azzardano nemmeno lontanamente a portare in gara. Oggi però la magia che ha accompagnato per tempo immemore questa straordinaria atleta si è spezzata.

Durante il volteggio la Biles stava eseguendo un Hammanar: è atterrata male e si allontanata con il medico sportivo. Nei minuti successivi la Federginnastica statunitense ha dichiarato in una nota ufficiale il motivo del ritiro improvviso: causa infortunio. Ma tra i corridoio dell’Ariake Gymnastic di Tokyo avanzava sempre di più l’ipotesi di un crollo nervoso.

Ebbene sì, nulla è scontato, sopratutto durante una competizione. Così, la più forte di tutti i tempi, la Regina della Polvere di Magnesio scende dall’Olimpo, trascinando con sé tutta la squadra – che è scivolata inesorabilmente al secondo posto.

ginnastica a squadre: Vanessa Ferrari
Vanessa Ferrari (Instagram @ferrarivany)

Ginnastica a squadre: l’Italia sfiora il podio

Un po’ di delusione arriva anche per la squadra italiana che ha sperato fino all’ultimo di salire sul podio. Vanessa Ferrari, Asia e Alice d’Amato e Martina Maggio: ecco le azzurre che hanno combattuto con orgoglio per il terzo posto. Purtroppo, pochi centesimi di secondo le hanno viste scendere il quarta posizione. Il bronzo se l’è aggiudicato la Gran Bretagna, con un punteggio di 164.096.

A guardarla con l’occhio di chi è abituato a seguire il calcio potrebbe essere considerata una piccola rivincita dell’Inghilterra sull’Italia dopo gli Europei, anche se il paragone tra il mondo del pallone e quello della ginnastica artistica è assolutamente fuori luogo.

Le azzurre devono essere fiere del loro 4° posto, anche se non ce l’hanno fatta a salire sul podio, perché hanno onorato al meglio la competizione dimostrando grande talento, dedizione, coraggio ed entusiasmo. In sostanza sono state l’esempio vivente di cosa vuol dire mettere i pratica i valori dello spirito olimpico: un traguardo che vale più di una medaglia. Inoltre le uniche volte in cui le azzurre erano riuscite raggiungere la finale era stato nel 1928, nel 1960 e nove anni fa a Londra nel 2012.

A questo punto ci tocca aspettare con grande trepidazione, e con le dita incrociate, la finale individuale a corpo libero di Vanessa Ferrari che, sulle note di “Con te partirò” di Andrea Bocelli, nella fase di qualificazione ha conquistato tutti gli sportivi italiani, e non solo, facendoli sognare solo come una vera fata sa fare.

Manuela Pilloni

Laureata in Nuove Tecnologie dell'Arte, Teatro Fisico e Digital Marketing. Da sempre interessata alla comunicazione in ogni sua sfaccettatura, lavoro come Web Content Editor.

Articoli correlati