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Svolta nel caso Ziliani: arrestate le figlie

Le figlie di Laura Ziliani, Silvia e Paola Zani e il fidanzato della maggiore Mirto Milani, sono stati arrestati con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere

Gli inquirenti hanno arrestato le figlie di  Laura Ziliani, la donna scomparsa da Temù in provincia di Brescia l’8 maggio 2021. Il suo corpo è stato ritrovato domenica 8 agosto  dietro a un cespuglio lungo l’argine del fiume Oglio.  Silvia e Paola Zani, di  27 e 19 anni, e Mirto Milani,  e il fidanzato della maggiore sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Brescia.

Le indagini, avviate dai militari della Compagnia di Breno (Bs), hanno evidenziato numerose incongruenze  nel racconto fornito dai tre. Già a  fine giugno sulla base delle indagini preliminari, il trio risultava iscritto  nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario, aggravato dalla  parentela con la vittima e occultamento di cadavere.

I punti poco chiari esposti dalle figlie

A giugno il procuratore Caty Bressanelli riscontra contraddizioni nei racconti delle figlie e sequestra l’abitazione di via Ballardini a Temù in cui vive una di loro e da cui, secondo i verbali, sarebbe partita sabato 8 maggio pochi minuti dopo le 7 del mattino Laura Ziliani.

Nessuna delle telecamere del paese ha registrato immagini di Laura nelle prime ore della mattinata di sabato. Se davvero avesse compiuto il percorso descritto dalle figlie, le telecamere avrebbero registrato il suo passaggio. Non è dimostrabile che la 55enne sia uscita di casa per un’escursione.

Certamente non è uscita dalla palazzina di via Ballardini. il suo smartphone era in cantina e gli inquirenti pensano che vi sia caduto accidentalmente. L’ultima volta che il cellulare ha chiamato è il 7 maggio, il giorno in cui i vicini hanno visto Laura per l’ultima. I vicini hanno raccontato che la donna era serena e c’era in programma una gita con le figlie per la festa della mamma, domenica 9 maggio.

Le condizioni del corpo

Il cadavere della donna non presentava nessun segno di violenza: nessuna ferita da taglio, ecchimosi, segni di strangolamento o di strozzamento nè traumi interni. Non ci sono neppure segni di annegamento dopo essere caduta nel torrente che scorre a poche centinaia di metri dalla casa delle figlie.

Tuttavia secondo i medici della medicina legale degli Spedali civili di Brescia gli esami tossicologici forniranno dettagli molto utili per chiarire le cause della morte. Delle risposte potrebbero arrivare anche dal pc della vigilessa anche questo ritrovato in cantina

La svolta c’è sicuramente stata questa mattina di venerdì 24 settembre con l’arresto delle figlie Paola e Silvia e il fidanzato di quest’ultima, Mirto Milani, residente in provincia di Lecco.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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