Nonostante l’emergenza Coronavirus la scorsa notte nella periferia sud di Roma si è verificato un’efferato delitto tra le quattro mura domestiche: un ragazzo di 20 anni, al culmine di una lite familiare, avrebbe ucciso la madre colpendola ripetutamente al collo con un coltello e decapitandola.
L’episodio è accaduto in via James Joyce in zona Laurentino 38, la vittima aveva 46 anni e si era trasferita da poco a Roma da Palestrina. Nell’abitazione era presente anche la sorella di 15anni, che ha tentato inutilmente di fermare il fratello, in seguito si è rifugiata a casa dei vicini di casa e ha dato l’allarme al 112. Durante l’accaduto non era presente il padre, la coppia era in via di separazione, probabilmente all’origine della potrebbero esserci questioni legate a tale situazione.
Sul posto sono intervenute le ambulanze e i carabinieri della compagnia Eur, quest’ultimi quando sono giunti sul posto hanno trovato il ventenne ancora sporco di sangue e il cadavere della madre esanime nel salone. È stato sequestrato il coltello da cucina utilizzato dal ragazzo come arma del delitto. Attualmente sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire se il giovane si affetto da problemi psichici e se sia in cura.
In seguito il giovane è stato portato in caserma e arrestato con l’accusa di omicidio. Ora si trova al carcere di Regina Coeli.
Secondo il quotidiano il Messaggero a Roma nell’ultimo periodo le chiamate al 112 per liti in famiglia e condominiali sono in aumento e costituiscono ancora gran parte degli interventi effettuati.
Carlo Saccomando