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Tso a Fano, sequestro torteria Chivasso, coprifuoco: la lesione dei diritti è servita

Moltissimi i casi di cronaca in questi giorni che stanno facendo discutere i media e i social, tre almeno quelli che hanno catalizzato l’attenzione e che pur completamente differenti sono legati tra loro, e la ragione la comprenderete nel corpo del testo, da un fil rouge. Abbiamo voluto interfacciarci, ci ha da poco rilasciato un’interessante intervista telefonica, con il NON avvocato più famoso d’Italia, si chiama Marco Dialuce, ha 21 anni, è uno studente brillante al secondo anno di giurisprudenza, e per la sua voglia di non allinearsi al sistema che sta imponendo a suon di DPCM illegittimi, come egli ci spiega, la vita e la libertà personale delle persone, non poteva non salire agli onori della cronaca.

Marco è diventato ‘famoso’ in primis per aver vinto un ricorso al Giudice di Pace, a Camerino, per una multa di oltre 500 euro presa da un suo caro amico per aver violato il coprifuoco. La multa è stata tolta in quanto il futuro avvocato Dialuce è riuscito a dimostrare l’incostituzionalità del coprifuoco che viola la libertà personale delle persone. Marco però non si è tirato indietro anche a dire la sua sui social su altri due casi evidentissimi di ‘ribellione’ pacifica al sistema, che saranno certamente noti ai più: il Caso di Fano, ove uno studente di 18 anni si è rifiutato di indossare la mascherina al banco e si è legato allo stesso , ed è stato ricoverato in psichiatria, il secondo il caso relativo al sequestro della Torteria di Chivasso per violazione delle norme anticovid. Marco ci spiega che per entrambi i casi si è di fronte ad una vera e propria lesione dei diritti. L’intervista che ne è emersa.

Caso Fano, lo studente rifiuta la mascherina e scatta il TSO: inaudito?

Ciao Marco, ti diamo del tu, data la tua giovanissima età, anche se permettici di farti i complimenti sembri già un avvocato di tutto rispetto dinanzi alle prime arringhe, volevamo discutere con te del caso del ragazzo 18 enne di Fano  che a scuola ha rifiutato di indossare la mascherina seduto al suo banco ed è stato portato via dalla polizia e ricoverato in TSO, su facebook, dove ormai sei seguitissimo, ti sei così espresso: Quello che è successo a Fano non deve passare in sordina. I responsabili ne dovranno rispondere secondo le leggi civili e penali”. Spiegaci per favore la tua posizione su questo caso

Quello di Fano è un caso pazzesco, si tratta di un vero e proprio attacco frontale alla democrazia e ai diritti costituzionali. Lo scopo è quello di reprimere e fare in modo che tali casi ‘simbolo’ servano da monito per la popolazione. Il potere vuole dissuadere i possibili cittadini ‘eversivi’ dall’esercitare i loro diritti. Il caso del ragazzo che ha rifiutato l’uso della mascherina è emblematico, si tratta di un attacco frontale non solo alla democrazia ma ai diritti più elementari dell’uomo.

La repressione è davvero un atto intimidatorio soprattutto verso chi potrebbe e vorrebbe in cuor suo emulare questi atti. Il Ragazzo ha protestato in maniera pacifica, passami il termine, in maniera gandhiana, seduto al proprio banco. E cosa avrebbe fatto di tanto grave da meritare addirittura il ricovero per TSO? Forse non sanno che la mascherina al banco non è nemmeno più obbligatoria, in quanto il Tar del Lazio ha ordinato al Legislatore di non disporre l’obbligatorietà della mascherina al banco. Il dpcm del 2/3 non obbliga più la mascherina al banco. Quindi, pensa tanto scalpore per nulla, il ragazzo non ha violato nemmeno la normativa.

Inoltre il ragazzo non era un’poco di buono’, ma un ragazzo con ottimi voti, ben voluto da tutti, rispettoso, e generalmente per indole critico anche nel contesto scolastico, relativamente alle varie discipline. Insomma un ragazzo intelligente e curioso disposto ad esporsi per far valere le proprie ragioni. Che in fondo è quello che ha fatto facendo un gesto forte, ma che i professori avrebbero potuto ‘sminuire’ proseguendo con le proprie lezioni. In fin dei conti cosa stava facendo di male? Era senza mascherina, non più obbligatoria, seduto al proprio banco. Impediva lo svolgimento delle lezioni? No direi. Era il caso di arrivare a tanto, chiamando la polizia, facendo evacuare la classe, portarlo via e addirittura prevederle il ricovero per TSO?  Qui si è di fronte ad un abuso di potere, si va contro la democrazia ed il principio legittimo di protestare non violentemente, e non vedo nulla in questa presa di forza se non un attacco frontale di stampo ideologico ed intimidatorio nei confronti dei diritti umani. Siamo di fronte, e non mi pare affatto di esagerare, di azioni tipiche dei regimi affinché la popolazione, notando e temendo la repressione, non emuli. 

Sequestro torteria Chivasso per violazione norme anti covid: a che pro, legittimo?

Invece sul caso della Torteria di Chivasso ove ieri 50 agenti hanno sequestrato il locale, che idea ti sei fatto? Legittimo o no il gesto messo in campo dalle forze dell’ordine e dal sindaco in quanto la signora Rosanna Spatari non rispetta gli ordini di sanità e sicurezza delle norme anticovid?

Assolutamente illegittimo, si tratta di un sequestro illegittimo, una scena distopica in stile Hollywoodiano, il sequestro penale è stato fatto al solo scopo di intimidazione perché già con il decreto legge del 25 marzo del 2020 si sono escluse TASSATIVAMENTE le sanzioni penali per la violazione da Covid. Dunque non si possono disporre  sequestri penali, è stato chiarito dalla legge e dalla Corte Suprema, è stato chiaramente fatto solo a fini intimidatori.

Infatti, essendo un sequestro basato sul nulla, il locale verrà in breve dissequestrato, il 650 del codice penale punisce chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’autorità relativamente agli ordini di sanità e sicurezza, ma per le violazioni covid non può essere applicato, si può essere sanzionati con un verbale, ma non si può cadere nel penale, ed il decreto legge di marzo scorso è stato chiaro in tal senso.

Coprifuoco, sequestro, Tso: quale il fil rouge? Imporre il silenzio!

Dunque cosa accomuna il tuo ricorso vinto relativamente al coprifuoco, il caso di Fano e Il caso della torteria? Giacché seppur completamente diversi paiono essere legati da un fil rouge?

Hai detto bene Erica dietro al coprifuoco, restrizione della libertà personale, dietro al caso di Fano, violazione della libertà personale, e al caso della Torteria, accusa di violazione del 650 del codice penale, vi è proprio un chiaro intento che accomuna i gesti eclatanti messi in campo dalle forze dell’ordine e dal sistema ‘legge’ in generale: imporre intimidazione nei confronti di quanti vogliono far rispettare i propri diritti. Questo è quello che fanno le azioni tipiche del regime affinché la popolazione non emuli.

Con la politica del terrore si è fatto credere che si rischi grosso prendendo una multa. Ma le multe non vanno proprio pagate perché i dpcm contengono norme anticostituzionali. Dunque i cittadini non hanno nulla da temere, basta far ricorso al Prefetto. Quando il caso si sgonfierà nessuno le reclamerà più. Il potere teme il popolo ed è per questo che cerca di intimidirlo. Ci hanno fatto credere che le misure adottate, coprifuoco, mascherine all’aperto, no ristoranti, no palestre, siano misure indispensabili. In verità non esistono studi scientifici sulla validità del coprifuoco alle 22. 

Ti faccio un esempio banale ma che ben fa capire quanto siamo stati influenzati in tutto questo processo, quando ad ottobre è scoppiata la seconda ondata e dal giorno alla notte, a causa dei casi che aumentavano esponenzialmente, è stato imposto l’uso della mascherina anche all’aperto 60 milioni di persone si sono adeguate, terrorizzate e spaventate, il primo lockdown, lo ricordo bene, eravamo davvero tutti in casa impauriti, ma è servito? La mascherina all’aperto per 60 milioni di persone ha ridotto i numeri dei contagi? No!! Affatto!

Si è distrutta l’economia di un Paese, si è messa a tacere una Nazione come nei peggiori regimi e comunque ancora conviviamo con il virus. Ma per quanto si può andare avanti? Per quanto dobbiamo continuare a girarci dall’altra parte mentre calpestano i nostri diritti al lavoro, alla salute, alla libertà personale?

Forse è tempo di riprendere in mano i nostri diritti e far valere quello per cui hanno lottato i padri costituenti della Costituzione italiana. Giusto tenere la mascherina al chiuso, rispettare le norme anticovid, il distanziamento, ma si torni a vivere e soprattutto si torni a ragionare! Non è possibile che ci si faccia intimidire da una multa che regge sul nulla. Qui si parla di norme, di leggi, non sono laureato ma ho studiato a menadito i dpcm, e vi assicuro che né la Signora Rosanna, a cui è stato imposto un sequestro illegittimo del locale, né la multa inferta al mio amico, né la follia del ricovero per Tso del ragazzo di Fano, hanno ragione d’esistere. Torniamo a farci rispettare nel pieno rispetto della Costituzione.

Grazie di cuore Marco per questa bella chiacchierata

Grazie a te Erica per lo spazio ! Insieme possiamo risvegliarci da questo torpore, ne sono certo!

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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