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Vino, vittoria per il Made in Italy: in etichetta nessun riferimento al cancro

L'Europarlamento ha eliminato definitivamente ogni riferimento al cancro e ad avvertenze sanitarie nelle etichette di vino

C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro“. È questa una delle principali modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate ieri sera dall’Europarlamento.

Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol

Grande la soddisfazione della Coldiretti, che sin dall’inizio era opposta strenuamente alla proposta avanzata dai banchi di Strasburgo: “È stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del “Cancer plan” proposto dalla Commissione Europea“.

Nella Dieta Mediterranea è previsto il consumo equilibrato di tutti gli elementi, compreso il classico bicchiere di vino ai pasti

Secondo l’Associazione l’impegno da parte dell’Ue di tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in ‘decisioni semplicistiche’ che criminalizzano singoli prodotti a prescindere dalle quantità consumate e soprattutto rischiano di mettere in ginocchio un settore strategico per il Belpaese.

Inoltre va sottolineato che questo orientamento, giustamente accantonato, è totalmente incoerente con il sostegno manifestato nei confronti della Dieta Mediterranea considerata un modello alimentare sano e benefico per la prevenzione di molte malattie, tra cui il cancro, ma che si fonda anche sul consumo equilibrato di tuti gli alimenti a partire dal bicchiere di vino ai pasti.

vino

Vino, un settore che in Italia vale 12 miliardi di euro e offre lavoro a 1,3 milioni di persone

Ettore Prandini, presidente Coldiretti, ha sottolineato come attraverso questa decisione il Parlamento Ue abbia salvato “quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c”. Inoltre ha colto l’occasione per ringraziare i parlamentari italiani che con un grande lavoro di squadra, a prescindere dallo schieramento politico, si sono adoperati per difendere un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e dà lavoro a 1,3 milioni di persone.

L’Italia è il primo produttore ed esportatore di vino al mondo con le bottiglie Made in Italy che sono destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola.  Il consumo pro capite in Italia si attesta sui 33 litri all’anno con una sempre maggiore attenzione alla qualità, alla storia del vino, ai legami con i territori che spingono italiani e stranieri anche alla scoperta di cantine e aziende.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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