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Visco (Bankitalia): la ripresa fa calare il debito, non sprecarla

Il governatore prevede un aumento del pil leggermente inferiore alle attese, colpa soprattutto dell'inflazione, vera "tassa occulta"

La ripresa economica italiana ha fatto scendere il debito pubblico più del previsto. Lo ha rivelato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, intervenendo al congresso di Assiom Forex a Parma. A fine 2021 il rapporto debito pil dovrebbe attestarsi intorno al 150%, “un livello nettamente inferiore a quanto previsto all’inizio dello scorso anno e anche alle valutazioni ufficiali pubblicate in autunno“, anche della stessa Banca d’Italia, ha ammesso Visco, sottolineando l’importanza “della crescita per il calo del debito“. Lo scorso anno il debito è arrivato al 156% del pil e si temeva toccasse il 160.

Non sprecare la ripresa

Per Visco quindi non bisogna sprecare la ripresa e il miglioramento del debito, soprattutto adesso che la pandemia sembra alle spalle. E che gli indicatori economici viaggiano verso livelli pre covid: “La produzione industriale si è riportata già dalla scorsa primavera sui livelli precedenti la pandemia; il PIL vi ritornerebbe alla metà di quest’anno, l’occupazione verso la fine“, ha spiegato ancora il governatore di Bankitalia.

Il pil cresce anche se meno del previsto

Le previsioni sul pil per il 2022 della Bankitalia parlano di un +4%, in calo rispetto alle stime precedenti. “I rischi di breve termine sono prevalentemente al ribasso; oltre che dall’evoluzione della pandemia, essi derivano soprattutto dal persistere di tensioni geopolitiche e dagli effetti che ne possono conseguire sui costi delle materie prime, in special modo dell’energia“.

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Le incognite: inflazione e caro bollette

Nell’immediato, quindi, pesano l’inflazione e il caro bollette, la prima ovviamente trascinata dal secondo. I rincari dell’energia non hanno ancora raggiunto il picco, e l’inflazione è quindi una vera e propria “tassa occulta, che grava su famiglie e imprese”. Lo shock energetico e con esso il caro vita saranno in larga parte riassorbiti entro il 2023, prevede il numero uno di palazzo Koch. Insomma, c’è da soffrire, ma si vede la luce in fondo al tunnel.

“L’Italia non può dissipare l’opportunità del Pnrr”

Fondamentale per l’Italia sarà non sprecare i fondi del Pnrr: “L’effettiva realizzazione dei previsti interventi – ha avvertito Visco – richiederà uno sforzo eccezionale per centrare i 527 obiettivi intermedi e finali (100 solo quest’anno) a cui è condizionata l’erogazione dei finanziamenti europei“. Eppure “il Paese non può permettersi di dissipare la grande opportunità che il programma New Generation Ue offre all’Italia“. Il Pnrr, per il momento sta andando molto bene, come ha detto ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi, convinto che tutti gli obiettivi del 2022, i 100 di cui parla Visco, saranno raggiunti.

Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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