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Von der Leyen in visita a Kiev: “Qui per avvicinare i nostri popoli”

Sono a Kiev per la mia terza visita dall’inizio della guerra messa in atto dalla Russia. Tanto è cambiato. L’Ucraina ora è candidata da entrare nell’Ue“. Queste le parole pubblicate su Twitter dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che ha così commentato l’ennesima visita a Kiev. “Discuterò con il presidente Volodymyr Zelensky e il primo ministro Denys Shmyhal di come continuare ad avvicinare le nostre economie e i nostri popoli mentre l’Ucraina avanza verso l’adesione“, ha aggiunto von der Leyen.

Sempre questa mattina il presidente russo Vladimir Putin ha raggiunto Samarcanda, in Uzbekistan, per partecipare al vertice dei leader dei Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. Tra gli incontri più attesi spicca quello tra il numero uno del Cremlino e presidente cinese Xi Jinping, arrivato mercoledì sera. Il faccia a faccia, non ancora confermato da Pechino, si configura come il primo tra i due dall’invasione russa dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio.

Mosca avvisa gli Usa: “Entreranno ufficialmente in guerra se inviano armi lungo raggio all’Ucraina”

Intanto Mosca lancia un avvertimento agli Stati Uniti affermando che saranno inviati missili a lungo raggio o colpirà direttamente il territorio russo entrerà a tutti gli effetti in uno scontro militare con la Russia. Lo ha sottolineato l’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoly Antonov, che ha così dichiarato: “Particolarmente preoccupante è il fatto che per molti mesi l’Ucraina ha sollecitato la fornitura di missili tattici operativi Atacms, progettati per colpire obiettivi a una distanza massima di 300 chilometri. Se Kiev ottiene tali armi, grandi città russe, così come le infrastrutture industriali e di trasporto, rientreranno nell’area di possibile distruzione“.

Secondo Antonov, Kiev ha già dimostrato che non esiterà a utilizzare sistemi missilistici a lungo raggio per attaccare il territorio russo, come è avvenuto con le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, dove le forze armate ucraine violano costantemente le norme del diritto umanitario.

Volodymyr Zelensky (Twitter)

Le forze russe abbattono la diga della città natale di Zelensky: evacuati tutti i residenti

Parte dei residenti di Kryvyi Rih, città natale del presidente Volodymyr Zelensky nell’Ucraina meridionale, è stata evacuata dopo che il fiume Inhulets ha inondato le strade a causa dell’attacco russo alla diga di mercoledì pomeriggio. Otto missili da crociera sono stati lanciati contro l’impianto. “La Russia ha commesso un altro atto terroristico. Hanno colpito una struttura idrotecnica molto grande, il tentativo è quello di lavare via una parte della nostra città. Stiamo monitorando la situazione, ma il livello dell’acqua è salito“, ha detto il capo dell’amministrazione militare Oleksandr Vilkul, citato da Ukrinform.

Incidente d’auto per il presidente Zelensky: nessuna ferita grave

Ieri il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, è rimasto coinvolto in un incidente stradale di ritorno da una ispezione sul campo. Lo ha annunciato in un post su Facebook il portavoce del capo dello Stato, Sergii Nikiforov, precisando che Zelensky è stato visitato da un medico e non ha riportato ferite gravi. “Le circostanze dell’incidente verranno accertate dalle forze dell’ordine”, ha specificato Nikiforov.

Il presidente ucraino era di ritorno a Kiev da Izium, nella regione di Kharkiv, teatro della recente controffensiva dell’esercito ucraino, quando un’auto civile ha investito il convoglio del presidente alle porte di Kiev. Il conducente dell’auto avrebbe ricevuto assistenza medica dalla scorta di Zelensky.

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