• DAL MONDO

Zelensky: “Pronto a parlare con Putin, ma Russia via da Ucraina”

Il presidente ucraino parla alla tv italiana e ammette che le trattative sono molto difficili

Volodymyr Zelensky si dice pronto a sedersi al tavolo di trattativa con Putin, ma “senza ultimatum. Il primo passo è che i russi lascino il nostro paese“. Il presidente ucraino è stato intervistato dalla trasmissione Rai Porta a Porta.

“Trattative complicate, Putin non salverà la faccia”

Condizioni, quelle poste da Zelensky, che al momento non si vedono all’orizzonte. Tanto che il presidente ammette che “La questione delle trattative si complica ogni giorno perché ogni giorno i russi occupano villaggi e uccidono persone“. C’è quindi la disponibilità ma, ribadisce, “I russi se ne devono andare e devono rispondere di quello che hanno fatto. Non possiamo accettare compromessi per la nostra indipendenza“. Quindi aggiunge: “Putin? Non penso riuscirà a salvare la faccia“.

“La Crimea mai nella Federazione russa, ma ora lasciamola da parte”

Zelensky poi parla della Crimea. Che, afferma “Non farà mai parte della federazione russa. Non ho mai detto di voler riconoscere l’indipendenza della Crimea“, afferma, spiegando quindi alcune dichiarazioni delle scorse settimane. Salvo poi ribadire “Con la guerra in corso, questa questione dolente va lasciata da parte se ostacola l’incontro tra i due presidenti“. No anche all’autonomia del Dombass.

Zelensky: “Ha ragione Draghi, possiamo vincere”

Zelensky interviene poi le parole del presidente del consiglio, secondo il quale Kiev può vincere la guerra. “Draghi ha ragione, possiamo vincere. Ci serve sostegno costante, allora possiamo farlo” commenta il presidente ucraino. “Non abbiamo alcun diritto di perdere la guerra dopo le decine di migliaia di morti che abbiamo avuto“.

Zelensky: “Salvare soldati dell’Azov”

Il presidente ucraino rivela anche che continua a lavorare “per salvare gli uomini del battaglione Azov“, ancora asserragliati nella Azovstal di Mariupol. “Stiamo facendo tutto il possibile e tutto ciò che dipende da noi va fatto. Non ci fermiamo, lottiamo per ogni persona e per ogni civile. I civili sono stati portati via dall’acciaieria, ora la questione sono i soldati e siamo pronti a scambiarli. Ho parlato col presidente della Finlandia che chiamerà Putin, sono grato all’Onu e alla Croce Rossa che hanno scortato i civili e sono pronti ad aiutare“. Ma ora dipende tutto da Mosca.

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Emanuele Iacusso

Classe 1971, studi di filosofia, giornalista professionista. Si occupa da 20 anni di politica, come assiduo frequentatore di Palazzi romani. Ha lavorato lungamente in radio e in televisione, presso importanti network nazionali. Tra le passioni i motori, l'astronomia e lo sport.

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