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Caso Djokovic, il governo australiano pronto a rispedire il serbo a casa

Chissà se nel volo che sta portando Novak Djokovic in Australia a qualche passeggero stiano girando le palline (così come si vede nell’immagine di copertina di questo articolo) per la bufera che si è scatenata dopo la notizia della sua partecipazione all’Australian Open nonostante non sia vaccinato. Il numero uno del tennis mondiale ha potuto beneficiato di un esenzione medica da vaccino anti-Covid concessagli dalla commissione medica del torneo.

Sulla questione è intervenuto il premier australiano Scott Morrison, che nel corso di una conferenza stampa ha sottolineato che non esistono favoritismi per nessuno e chi intende entrare nel Paese deve rispettare i requisiti di frontiera, ovvero il governo può decidere di far scontare un periodo di quarantena di 14 giorni ai soggetti non vaccinati oppure di rispedirli a casa. “Ora Novak Djokovic, quando arriverà in Australia, dovrà fornire una prova accettabile che non può essere vaccinato per motivi medici. Aspettiamo la sua presentazione e quali prove ci fornisce. Se queste prove dovessero essere insufficienti, non sarà trattato diversamente da nessun altro e sarà sul prossimo aereo per tornare a casa.”

Australia, il governo non ha imposto il vaccino

Per correttezza di informazioni va specificato che in Australia, così come in Italia, non vige l’obbligo vaccinale, ma gli ordini di salute pubblica degli Stati e dei Territori possono imporre la vaccinazione in determinate circostanze. Come ad esempio per alcuni tipi di lavoro e per alcune attività comunitarie.

Una vignetta ironica su Djokovic del canale social “Le perle di Trump” (Twitter)

La partecipazione del tennista serbo all’Australian Open dipenderà dalla decisione del Commonwealth

Oltre al primo ministro del Commonwealth dell’Australia, sul caso si è espressa anche Karen Andrews, ministra australiana per gli affari interni, che ha sottolineato come la decisione di ammettere il tennista serbo al torneo, così come di tutti gli altri atleti con esenzione, da parte di Tennis Australia e dello Stato di Victoria non significa automaticamente che potrà prendere parte alla competizione. L’ultima parola spetterà al governo del Commonwealth che stabilirà se le esenzioni sono valide: in questo senso i tennisti dovranno fornire una prova accettabile a supporto della deroga ottenuta.

Craig Tiley: “Sarebbe molto utile se Djokovic spiegasse come ha ottenuto l’esenzione”

In queste ore anche l’organizzatore del torneo, Craig Tiley, ha incoraggiato Djokovic a esporre all’opinione pubblica “le condizioni in base alle quali ha chiesto e ottenuto un’esenzione“. Secondo il presidente della Federtennis australiana una dichiarazione pubblica da parte del campione sarebbe un gesto apprezzato trasversalmente, soprattutto perché il mondo ha attraversato due anni molto difficili proprio a causa della pandemia. Nei giorni scorsi Tiley aveva specificato che 26 tennisti o membri del loro staff avevano richiesto un’esenzione e solo una manciata di loro sono riusciti ad ottenerla.

+Europa soprannomina ironicamente il serbo “Novax Djokovic”

Tra poche ore Djokovic atterrerà in terra australiana e non è ancora dato sapere se parteciperà o meno al primo torneo stagionale del Grande Slam. Tutti gli appassionati sportivi, e non solo, sono in attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda. Ma oltre a questo c’è una domanda che attanaglia alcuni italiani, in particolar modo gli esponenti di +Europa: se la partecipazione del numero 1 del tennis dovesse essere confermata, per l’occasione si farà soprannominare “Novax Djokovic“? Chi lo sa, ma è certo che un po’ di ironia, dopo tante polemiche al vetriolo, non potrebbe che giovare a tutto il mondo dello sport.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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