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Il karate, la disciplina sportiva che dona benessere a corpo e mente

Cosa si pensa quando si parla di Karate? Il karate è uno degli sport che appartengono a quelle discipline che il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) definisce di difesa. Inoltre viene indicata come attività di impegno aerobico-anaerobico alternati e di estrema destrezza, la quale associa un notevole impegno muscolare. Si tratta di uno sport non ciclico, ovvero non vengono ripetuti gli stessi movimenti e quindi non vi sono gesti sempre uguali; per di più è un’attività che richiede determinazione di rapporti spazio-temporali, in cui si risponde ad una resistenza opposta dall’avversario.

Si tratta quindi di una disciplina sportiva che allena e sviluppa resistenza, forza, elasticità muscolare, flessibilità e scioltezza articolare, coordinazione ed abilità motoria, nonché una notevole rapidità di reazione. L’unica condizione essenziale, nonché imprescindibile, di questa attività sportiva è che non vanno mai affondati dei veri colpi sull’avversario, ma vanno semplicemente mimati con il gesto tecnico nelle sue componenti di velocità di esecuzione e di precisione. Questa è una condizione che sottopone quindi l’individuo ad un continuo esercizio di autocontrollo.

Il karate è uno sport che offre la possibilità di misurare agevolmente gli sforzi secondo i propri parametri quali età, sesso, condizione fisica e capacità tecniche; ragion per cui non ha controindicazioni ed è pertanto consigliato a chiunque ne fosse interessato (uomini, donne, giovani, adulti ed anche anziani). Un aspetto molto importante è che tutto ciò non contribuisce solo per il mantenimento dell’efficienza fisica, ma anche per quella mentale. Senza contare che è una disciplina che educa a stemperare e a controllare le reazioni aggressive istintive che possono presentarsi nell’ambito dell’emotività umana.

Dal punto di vista storico, il karate – termine che letteralmente significa “combattimento a mano nuda” – nacque nel XV secolo ad Okinawa, in Giappone. Attività che conobbe la sua affermazione durante i periodi di dominazione cinese, in cui per prevenire le rivolte venivano vietate tutte le armi. Per tale motivo gli abitanti perfezionarono le tecniche di combattimento a mano nuda, per essere in grado di difendersi contro il nemico armato. Successivamente, nel corso del XIX secolo, il significato delle tecniche di combattimento a mano nuda venne modificata e si decise di insegnarlo prima nelle scuole e poi anche nelle università locali. Le prime dimostrazioni, effettuate dal Maestro Funakoshi, in Giappone nel primo ventennio del XX secolo, ottennero grande successo e suscitarono la curiosità dei praticanti di arti marziali giapponesi. Da quel momento questa tecnica venne battezzata dallo stesso Maestro “Karate” ed arrivò a superare i confini giapponesi, giungendo nell’Europa occidentale ed in America, per poi proseguire il suo sviluppo fino ad arrivare ai giorni nostri.

Il karate, al pari di altre arti marziali, è considerato uno sport completo ed è fra le attività sportive che richiedono un maggior dispendio energetico; gli esercizi devono però essere adattati all’età, alle condizioni fisiche e agli obiettivi di ciascun praticante. Insegnato da un buon Maestro, il karate saprà dare ai bambini ed ai ragazzi uno spazio con attività ludiche divertenti finalizzate allo sviluppo delle loro capacità coordinative, preparandoli gradualmente ad accedere a tutte le discipline sportive, migliorandone il tono muscolare e, nel contempo, inserendoli in un ambiente sportivo di sana frequentazione. È anche una disciplina che può aiutarli ad affermare la propria identità. Mentre per gli atleti questo sport sarà finalizzato al potenziamento fisico (resistenza, forza, velocità e mobilità articolare) ed al miglioramento tecnico e per gli anziani è invece un’ottima attività che migliora la memoria, la coordinazione, il ritmo e l’atteggiamento mentale. Inoltre l’attenzione posta alla respirazione e gli esercizi durante gli allenamenti aumentano l’ossigenazione del sangue. È comunque un’attività sana, che permette di costruire o di ripristinare una perfetta forma fisica e di ricercare la conoscenza di se stessi e dei propri mezzi, sia fisici che mentali.

karate

Per praticare il karate si usa il karategi – conosciuto anche col nome kimono – composto da una casacca e da pantaloni lunghi, solitamente di colore bianco, ma occasionalmente nero. Questa casacca si chiude con una cintura colorata in vita ed il colore della cintura indica il grado ed il livello di preparazione dell’individuo. Si parte con la cintura bianca per poi passare a quella gialla, a seguire quella arancione, poi verde, blu, marrone ed infine nera. Per alcune di esse vi sono poi diversi gradi, denominati dan. E, solitamente, il passaggio da una cintura all’altra è subordinato al superamento di un esame di idoneità, durante il quale si deve dar prova delle conoscenze e delle abilità apprese.

Si può quindi dire che il karate è un impegno sia fisico che mentale e necessita di passione e di allenamento costante. È un’arte che esalta doti altamente utili nella vita di relazione e di confronto quotidiano. Inoltre la sua utilità risulta maggiore oggi rispetto al passato da cui proviene; questo perché i suoi contenuti educativi, sportivi, psicologici e sociali sono stati perfettamente adattati ai nostri tempi ed ognuno vi può cercare e trovare motivo di crescita e di miglioramento personale, divenendo inoltre un’arma moderna ed efficace in mano a chi ne abbia necessità nella sua più ampia eccezione del termine.

Valeria Glaray

Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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