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Mascherina ad uso sportivo, la Lega spinge: seguire Francia e riaprire

Nei giorni scorsi avevamo già parlato della mascherina ad uso sportivo ideata in Francia ed in attesa di valutazione, è al vaglio di Afnor, l’agenzia francese che si occupa dell’omologazione dei presidi sanitari, e qualora ricevesse l’ok sarebbe l’unico modo al momento per riaprire in sicurezza le palestre. Il nostro articolo aveva aperto un acceso dibattito sui social tra quanti si erano detti favorevoli a tutto pur di tornare ad allenarsi e quanti si erano detti, gestori compresi, assolutamente contrari, impossibile allenarsi con qualcosa dinanzi alla bocca che blocca il respiro, non avrebbe alcun senso, meglio temporeggiare.

In questi giorni invece la Lega, forse conscia delle tante difficoltà che sta incontrando la categoria delle palestre, ha deciso di chiedere una risoluzione, affinché il Governo valuti l’opzione dell’uso delle mascherine da sport come sta già accadendo in Francia. Il problema é che molti gestori in realtà non sarebbero favorevoli, dunque servirebbe davvero questa iniziativa per risollevare la categoria o creerebbe maggior divisione interna? I dettagli ad oggi:

Mascherina sportiva, Lega favorevole: si riparta da qui, al via una risoluzione

“Validare la cosiddetta ‘mascherina ad uso sportivo’ (adatta all’attività sportiva in luoghi chiusi) per consentire una rapida riapertura, in tutta sicurezza, di palestre e centri benessere”.

E’ la Lega a chiedere con una risoluzione che vede primo firmatario Andrea Liverani l’intervento dell’esecutivo regionale affinché solleciti il Governo nazionale sulla valutazione delle mascherine per fare attività sportiva, esattamente come sta già avvenendo in Francia.

Liverani ha sottolineato come l’esperienza francese potrà costruire un apripista anche in Italia se riceverà l’autorizzazione di Afnor, perché potrebbe essere un modo per riaprire in piena sicurezza e far ripartire le attività sportive al chiuso da troppi mesi ormai.

I consiglieri sottolineano come effettivamente queste attività siano rimaste chiuse quasi tutto l’anno scorso nonostante sia stato loro chiesto di investire denari per adeguarsi ai rigidi protocolli anti covid. Ma al momento, giacché nessuna regione si trova il zona bianca, unica in cui sarebbe possibile far riaprire le palestre, la riapertura pare ancora molto lontana, ragione per cui una qualche soluzione, a suo dire, deve essere trovata, ora e non tra mesi visto la situazione economica disastrata del settore e soprattutto i ristori insufficienti per colmare la perdita di fatturato.

Poi aggiunge rivolgendosi al Governo é necessario “l’attivazione di ulteriori azioni di sostegno tese a lenire la drammatica situazione nella quale versano centinaia di operatori del settore”.

Mascherine da sport, unico modo per riaprire?

Ci siamo interfacciati con diversi gestori di palestra e questi in linea di massima si dicono tutti contrari a riaprire solo con il dispositivo medico dinanzi alle vie respiratorie, va bene la sicurezza, ci dicono, ma quella consta nella distanza interpersonale e nella sanificazione degli strumenti usati, follia chiedere ai nostri iscritti di fare attività tipo pesi o cardio con l’uso della mascherina, oltre la metà preferirebbero farsi una bella corsa all’aperto e rinuncerebbero alla palestra, e come biasimarli, aggiungono.

Federico Milieni, noto ormai a chi ci segue sugli articoli di fitness, responsabile area marketing della palestra GimFIVE, pioniera a Modena Est, nella riapertura al pubblico lo scorso 11 gennaio, ci dice: “Ringraziamo tutti coloro che sostengono l’apertura delle palestre, ma fare attività con una mascherina, seppur dicono che sia adatta all’attività fisica, é qualcosa di totalmente innaturale“.

Voi da che parte state, vi andrebbe bene usare la mascherina in palestra oppure a queste condizioni meglio evitare di riaprire? Ci interessa il parere sia dei gestori, che dei personal trainer, quanto dei clienti, solo così sarà possibile avere una visione a 360° sull’argomento.

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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