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Riapertura palestre e piscine, Cts detta le regole: troppo stringenti?

Il Ministero dello Sport e il Cts hanno dato l’Ok alla riapertura delle palestre e delle piscine, di primo acchito dunque per gestori e clienti un’ottima notizia, non fosse che le linee guida dettate, se lette bene, paiono piuttosto rigide ed hanno già incontrato malumori tra gli interessati che si chiedono come si possa riaprire in tali condizioni e soprattutto se davvero ne valga la pena.

Ricordiamo altresì che affinché le palestre e le piscine possano davvero riaprire, con regole più o meno ferree, manca ancora il decreto che spetterà al Governo, a cui ora ‘é passata la palla’. Noi nell’attesa abbiamo deciso di confrontarci con il responsabile marketing di GimFIVE, la palestra che ormai ha deciso di aprire ai suoi tesserati da 3 settimane, l’obiettivo è quello di comprendere come tali linee guida sono percepite dai gestori delle palestre. Anche perché le osservazioni fatte in modo puntuale da Federico Milieni, sono le medesime che abbiamo raccolto nei vari commenti sui social, le perplessità ed i dubbi che si mescolano con la voglia di tornare alla normalità, e per quanti fino ad oggi si sono attenuti ai DPCM, di riaprire.

Ministero dello Sport e CTS dettano le linee guida: si riapre solo così

Quali sono queste regole di cui si parla attivamente sui social e che stanno scatenando non poco nervosismo tra i gestori delle palestre che si sentono nuovamente ‘presi in giro ’ e ‘attaccati’ come categoria?

  • Lezioni individuali in palestra
  • 10 metri quadrati per persona in piscina

sono le due regole chiave stabilite dal Ministero dello Sport e accattate dal comitato tecnico scientifico (Cts) affinché si possa tornare in palestra e dunque impianti sportivi e piscine possano tornare a riaprire accogliendo i tanti appassionati che da fine ottobre ormai non possono più godere del loro allenamento.

Le linee guida così rigide, fanno intendere gli scienziati del CTS, sono determinate dal fatto che se da un lato si è compresa l’importanza dello sport a livello mentale e fisico per le persone, dall’altro resta alto il rischio di contagio, il dubbio maggiore è determinato dalle varianti del virus: Si valuta con molta preoccupazione, in questa fase dell’epidemia sostenuta, il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati. Ma si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”.

Cosa è consentito fare in zona arancione e gialla?

In zona arancione saranno consentite nelle piscine, nelle palestre e tensostrutture le attività sportive di base individuali, anche acquatiche, e le attività sportive dilettantistiche non di squadra o di contatto; consentiti altresì gli allenamenti per le attività di contatto o per gli sport di squadra ma solo se svolti in forma individuale e del divieto di assembramento. Consentite anche le attività sportive e di danza indirizzate ai bambini in età scolare , in coerenza, dicono dal CTS, con l’apertura delle scuole”.

In zona gialla oltre alle attività su indicate sono consentiti “gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico di base”.  Zona rossa gli impianti resteranno chiusi. La proposte del ministero è quella di una sorta di riapertura scaglionata delle diverse ed eterogenee discipline sportive in di base, seguendo il principio della cautela.

Ma cosa s’intende per sport individuali? I dubbi dei gestori sulle linee guida: l’intervista

Così Federico Milieni, responsabile marketing GimFIVE: Queste nuove linee guida sulle palestre, per quello che è trapelato fino ad ora, non sono granché chiare, quindi dare un commento definitivo è ancora prematuro. Basandoci su quanto letto le dico comunque il mio pensiero: Partiamo dal positivo: solo il fatto che si parli di aperture è un ottimo segnale. Apprezziamo inoltre che il Cts abbia posto l’accento sull’importanza al ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto tra i giovani, tra gli anziani e tra chi soffre di patologie.

Ci sono però molte cose che andrebbero chiarite: Cosa significa lezione individuale? Fare attività su un tapis roulant ben distanziato da qualcun altro che si sta allenando in maniera individuale su un altro attrezzo è da considerarsi lezione individuale? Oppure si intende che in una struttura di 2000 mq può entrare solo una persona? Se così fosse pare ovvio che la cosa economicamente non sia sostenibile.

Il Cts valuta con molta preoccupazione il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi: signori del Cts ma le vedete le scene, soprattutto ora che siamo in zona gialla, nei centri commerciali, nei negozi oltre che sui mezzi pubblici?

Ma perché continuare ad accanirsi contro questo mondo che è la soluzione al problema, giacché porta benessere, e non parte del problema?

Noi come GimFIVE siamo aperti da oramai da 4 settimane in barba a ogni DPCM illegittimo e incostituzionale. Questo non ci basta più ed è giunto il momento che tutti possano aprire senza alcun impedimento: proprio per questo e per il fatto che nel nostro settore non c’è nessuno che ci rappresenta stiamo lavorando sui tavoli istituzionali per far aprire quanto prima tutte le palestre in Italia“.

Ringraziamo Federico Milieni ed invitiamo anche gli altri gestori delle palestre a dirci la loro sulla riapertura degli impianti secondo queste linee guida accolte dal Cts: fattibili nella pratica o meglio restare chiusi? Ricordiamo che nei giorni scorsi anche Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, si era spesa pro categoria attraverso un post Facebook in cui chiedeva al Governo di riaprire, anche in quel caso però si parlava di ‘lezioni individuali’, il dubbio dunque resta il medesimo: cosa si intende per lezioni individuale, giacché parliamo di palestre e non di casa propria?

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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