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Torna l’ora solare, in futuro probabile addio all’ora legale

Tra il 30 /31 ottobre 2021 termina l'ora legale. Ogni Paese avrebbe dovuto decidere entro la fine 2021 se mantenerla o no, ma nessuno l'ha fatto e così l'Italia resta fedele a questa misura presa per motivi economici

Questa notte tra  30 e domenica 31 ottobre  passeremo dall’ora legale a quella solare. Naturalmente tutti felici per l’ora di sonno in più, di contro si  perderà un’ora di luce al pomeriggio.  Potrebbero essere uno degli passaggi dall’ora legale a quella solare.

Tre anni fa, con un referendum l’84% dei cittadini europei si era espresso a favore dell’abolizione dell’ora legale, specialmente le popolazione del Nord Europa. tuttavia nonostante il risultato l’ora legale è sempre attiva e tornerà certamente per la prossima primavera.

La UE ha deciso che ogni stato può decidere se adottare l’ora legale

L’ora legale è sempre attiva ma il Parlamento UE ha dato piena libertà ad ogni paese di decidere se adottare l’ora legale oppure no. Se i paesi nordici la aboliranno si dovrà cambiare il fuso orario durante i viaggi all’interno dello stessa Europa.

Il desiderio di abolire l’ora legale parte soprattutto dai paesi nordici e quelli baltici, che non credono più nella ragione del risparmio energetico sono ormai superate e che a causa della luce h24 in alcuni paesi risulta inutile. Eppure l’ora legale allunga le giornate, e diminuisce l’uso della corrente elettrica.

Tra gli altri benefici, più tempo fuori per i turisti e maggiori incassi per i gestori, maggiore sicurezza stradale, vantaggi per i settori del trasporto e delle comunicazioni, e per la salute. L’Italia così come Spagna e Grecia, vogliono mantenerla perché permette un maggior sfruttamento delle giornate e un minor dispendio energetico.

Per il nostro paese il risparmio economico e ambientale c’è

Il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione legislativa sull’abolizione dell’ora legale con 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni. Il testo approvato rappresenta la posizione del Parlamento europeo nei futuri negoziati con i ministri Ue per la formulazione definitiva della normativa. In risposta alle iniziative dei cittadini, nel febbraio 2018 il Parlamento ha chiesto alla Commissione di valutare la direttiva sull’ora legale e, se necessario, presentare una proposta di revisione della stessa.

Secondo una ricerca, nel 2017 l’ora legale ha fatto risparmiare al nostro Paese 567 milioni di kilowattora, quantificato in 110 milioni di euro. L’orario estivo farebbe consumare meno anche dal punto di vista ambientale, con 320 mila tonnellate in meno di anidride carbonica.

Diversamente uno studio dell’Europarlamento dimostra che il risparmio sarebbe solo lo 0,34% dell’energia consumata a livello europeo, con differenze significative da Stato a Stato. Nei Paesi nordici, infatti, gli effetti dell’ora legale sono molto più ridotti. In Norvegia e Svezia, ad esempio, stimano i risparmi rispettivamente in 16 e 30 milioni di euro, dunque molto meno rispetto a un paese come l’Italia.

Rischio caos con il fuso orario

Se l’ora legale non è abolita è anche per evitare il problema del fuso orario diverso tra le nazioni europee. Specialmente per l’arrivo dei mezzi di trasporto da un paese all’altro. Questa differenza potrebbe davvero creare una situazione di caos.

Il primo a pensare all’ora fu Benjamin Franklin nel 1784, proprio per risparmiare energia. Introdotta per la prima volta nel 1916 in Gran Bretagna fu molto utile durante la prima guerra mondiale e si è diffusa nelle altre nazioni.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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