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Un database contro i femminicidi, un vero scudo per le donne

Si chiama Scudo ed è un'applicazione nata per contrastare la violenza sulle donne.

Già 60.000 schede attive, non sono solo parole, questa volta sono fatti. Ne ha parlato il direttore centrale anticrimine della polizia Francesco Messina. A seguito dei continui femminicidi c’era bisogno di uno strumento che potesse monitorare le situazioni a rischio.

Scudo: vediamo come funziona

Questo è un software ad uso esclusivo delle forze dell’ordine. Messina dichiara che dal momento in cui viene individuata una situazione problematica si monitorerà per evitare che possano seguire altri atti persecutori. “Quando una delle nostre volanti viene inviata a un domicilio per una lite in famiglia mentre si va si può consultare la banca dati andando a vedere lo storico degli interventi della polizia di Stato e dei carabinieri. Capiremo già prima di arrivare se è la prima volta che accade o se sono stati fatti più interventi

In questo modo si cerca di non tollerare alcun atto persecutorio nei confronti delle donne. In sette mesi di utilizzo tra Carabinieri e Polizia, sono state schedate 60.000 situazioni a rischio. Un grande aiuto sopratutto se coordinato tra forze dell’ordine, magistratura, carcere, centri antiviolenza e strutture mediche. Tutti in condivisione, così da arrivare preparati davanti a qualsiasi situazione.

femminicidi
Lotta contro i femminicidi in Italia

La battaglia contro i femminicidi: l’importanza della prevenzione

Dal momento in cui sia già stata fatta una segnalazione, al momento in cui dovesse accadere un secondo intervento si arriva già preparati e non si renderà possibile, nei limiti, il ripetersi a oltranza di atti di violenza che possono sfociare in femminicidio. Faciliterà l’individuazione di situazioni problematiche e con un’implementazione delle schede diventerà molto più semplice aiutare le potenziali vittime, anche contro la loro volontà.

Scudo, questo il nome dell’applicazione, può fare la differenza. Soprattutto se la comunicazione dei dati raccolti può arrivare anche alle divisioni anticrimine delle questure e alle carceri. Perché si possano conoscere in tempo le scarcerazioni e possa essere avvisata la stazione dei carabinieri del luogo dove vive la vittima: un’azione collettiva per ridurre i femminicidi. Sempre Messina sottolinea di aver inviato una circolare a tutti i questori per comunicare quanto sia “improprio ricondurre le liti di coppia a privati dissidi“.

Nell’ultimo anno i delitti si sono ridotti del 13% ma siamo tutti d’accordo sul fatto di ridurli a zero. C’è ancora molta strada da fare, soprattutto nella cura degli uomini violenti. “A Milano – continua Messina – è stato sperimentato con successo il protocollo Zeus: quando l’uomo maltrattante viene ammonito dal questore, è invitato a fare un percorso trattamentale. In molti aderiscono e nel 90 per cento dei casi non molestano più le donne

Combattere questo spregevole fenomeno

Ogni passo che porti a migliorare la situazione è tanto importante quanto l’impegno di chi aiuta col proprio lavoro a combattere il fenomeno della violenza sulle donne. Il direttore anticrimine Francesco Messina sostiene che ci sia anche bisogno di modifiche legislative: “Si potrebbe rafforzare il potere di ammonimento del questore, anticipandolo al momento in cui viene denunciata anche solo una minaccia o un danneggiamento a casa. Si potrebbe anche stabilire l’obbligatorietà del braccialetto elettronico. E poi prevedere l’arresto fuori dalla flagranza del reato o l’introduzione del fermo, modificando la pena edittale“.

Anche questo punto sarebbe un valore aggiunto, di certo questa nuova applicazione sarà un vero scudo di protezione per il genere femminile ed i risultati non tarderanno ad arrivare.

Cristina Baron

Nata a Brescia, a 18 anni mi sono trasferita a Londra per un periodo. Al ritorno ho conseguito a Milano la laurea in Scienze Politiche con indirizzo internazionale pubblicistico. Vivo a Torino da 30 anni ed ho un figlio. Mi sono sempre occupata di scrittura anche ricoprendo ruoli imprenditoriali. Ho scritto e pubblicato due romanzi e ne ho altri nel cassetto. Il mio lavoro, la mia vita sono da sempre accompagnati da incessante curiosità ed inguaribile passione.

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