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Dal 15 ottobre Green pass anche per colf badanti e baby sitter

Dal 15 ottobre anche i collaboratori domestici badanti, colf, babysitter e dovranno possedere il Green Pass per continuare a lavorare.

Sono i lavoratori e le lavoratrici che si prendono cura delle case e delle persone e dal 15 ottobre dovranno avere il green pass per poter lavorare. Tra un mese circa questi lavoratori saranno tutti sottoposti all’obbligo di vaccino o tampone regolare per continuare nella loro attività.

Fino a questa data è stata una categoria se non dimenticata, diciamo accantonata.  Un bel buco nero, una situazione scomoda e pericolosa anche per i datori di lavoro a rischio contagio da questi loro sottoposti ai quali non si poteva chiedere il Green pass.  

Molte di loro adesso sono sgomenti perché non vogliono vaccinarsi. Temono la puntura e quel che ne consegue, eppure sono i lavoratori che hanno maggior bisogno di lavorare. La loro diffidenza secondo gli psicologi del lavoro è dovuta al loro basso livello di istruzione e alla loro congenita diffidenza nei confronti dei mondo medico e quindi conseguentemente nei confronti del vaccino.

Green pass difficile per i lavoratori a nero della categoria

Riguardo al Green obbligatorio per questa categoria non si deve dimenticare che la maggior parte di loro lavorano a nero e il 70% sono stranieri. In Italia solo 865 mila lavoratori domestici hanno un regolare contratto. Questo significa che molti di loro non risultano nemmeno presenti sul territorio italiano, oltretutto la pandemia ha dilatato i tempi per ottenere documenti e permessi di soggiorno. Inoltre, molti hanno un rapporto inesistente con la burocrazia italiana e quindi è ancora più difficile avvicinarsi alle prestazioni sanitarie del nostro paese.

Teresa Benvenuto, segretario nazionale di Assindatcolf dichiara ad HuffPost “Chiedevamo da mesi un intervento in questa direzione. Era inconcepibile non prevedere un obbligo. Soprattutto quando badanti e babysitter lavorano a contatto con anziani e bambini, cioè persone fragili, nel caso dei bambini neanche vaccinate. Il rischio contagio è troppo elevato”.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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