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I baci in bocca ai bambini come gesto d’affetto, il parere degli esperti

Negli ultimi tempi i social si sono “infuocati” sul tema del bacio in bocca tra genitori e figli e sempre di più se ne continua a parlare. Molti genitori compiono questo gesto verso i propri figli senza porsi tante domande, così come sempre più frequenti risultano foto e video che immortalano questi momenti. Inoltre, alcuni ad oggi la definiscono una specie di “moda” da sfoggiare sui social, infatti molti sono i volti noti del mondo dello spettacolo (attori, cantanti, etc.) che sembrano sostenere con vigore questa consuetudine.

Ma è una cosa giusta baciare i bambini sulla bocca come manifestazione di affetto? Gli esperti sostengono che fino ai 3 anni di vita del bambino questo sia un atto che si può considerare accettabile, ma che dopo tale età risulta rischioso perché si genera confusione nel bambino.

Nella maggioranza dei casi si tratta di un gesto innocente e naturale, che non ha nulla di “perverso”. Tuttavia, il dibattito resta aperto con tantissimi pareri discordanti e molti esperti manifestano i loro dubbi su questa abitudine.

Così come il manifestare al bambino il proprio affetto dicendogli apertamente “ti amo”, quando in realtà gli si dovrebbe dire “ti voglio bene”. Sono gesti e parole decisamente spontanei ed innocenti per un genitore, ma dietro questi atti vi è un certo grado di importanza da considerare per il benessere del bambino.

Gli adulti hanno la responsabilità di offrire contatto e tenerezza ai propri bambini, sostengono gli psicoterapeuti dell’età evolutiva, ma senza mai ricorrere a gesti che possono essere fonte di eccitazione o sensazioni troppo intense. Anche perché il contatto dei genitori verso i figli è il primo insegnamento che questi ricevono sull’importanza di rispettare i confini corporei. In altre parole, l’intimità che un genitore ha con il proprio figlio deve essere affettiva, non amorosa. E questo vale, ovviamente, anche per le altre figure adulte presenti nella vita del bambino (nonni, zii, etc).

Il tema oggi è molto dibattuto e siccome molti sono coloro che pensano alle possibili conseguenze di questi gesti di affetto, gli esperti spiegano alcune motivazioni sul perché ed il quando è bene evitarli per il bambino.

bacio bambini
(Pexels Elina Fairytale)

Il parere degli esperti

Molte mamme e molti papà sono abituati a baciare in bocca i loro figli sin dalla nascita, mentre altri preferiscono un bacio più tenero sulla guancia. Per ciascuno di questi non c’è alcun bisogno di puntare il dito, bensì analizzare e cercare di capire quali sono i possibili rischi “nascosti” dietro alcuni, apparentemente, innocui gesti d’affetto.

Secondo molti esperti, il bacio in bocca ai figli deve essere un atto da evitare superati i 3 anni di età, in quanto potrebbe avere delle conseguenze sullo sviluppo del bambino. Molti psicoterapeuti e pedagogisti hanno elencano alcune motivazioni per spiegare per quale motivo i baci in bocca andrebbero evitati:

1) Il distacco del neonato dalla mamma

Dai 12 ai 14 mesi i bambini sono alle prese con il passaggio dall’essere neonati alla prima infanzia e ciò significa che dopo il primo anno di vita inizia per il bambino una graduale separazione che favorisce lo sviluppo della consapevolezza che esiste una differenza tra lui e la mamma. Si tratta di un momento importante e molto delicato, in cui vi è lo svezzamento dal seno per il passaggio ai cibi solidi ed il gattonare del bambino esplorando il mondo. Qui molti psicologi spiegano che il bacio in bocca al bambino, specialmente da parte della mamma, potrebbe non permettergli questo tipo di passaggio, che è già di per sé problematico (dal punto di vista psicologico, si parla di uno spostamento libidico, che deve passare dal corpo della mamma a tutto ciò che il mondo è all’esterno). La mamma dovrebbe assecondare il bisogno del bambino a staccarsi da lei, senza trattenerlo.

2) La bocca come zona erogena

È fondamentale capire che la bocca è una zona erogena e quindi il bacio in tale zona crea confusione nel bambino e può risultare un gesto dannoso.

3) La chiarezza dei ruoli ed il complesso di Edipo

Intorno ai 3-4 anni il bambino sta per attraversare il famoso “complesso edipico”, in cui si vede il genitore dello stesso sesso come un rivale. In tale periodo, infatti, molti bambini maschi dicono al papà che la mamma è la loro fidanzata o, viceversa, le bambine lo dicono del proprio papà. Ed i baci in bocca possono solo alimentare questo clima di ambiguità, anche se in modo inconscio ed inconsapevole. Il bambino ha bisogno della chiarezza dei ruoli genitoriali.

4) L’importanza del pudore e la preadolescenza

La fase del complesso di Edipo finisce intorno all’inizio della scuola primaria, tempo in cui il bambino scopre la privacy e l’importanza del pudore. Successivamente, verso la fine della scuola primaria, il bambino vorrà iniziare a farsi il bagno da solo e se persiste il bacio in bocca con i genitori potrebbe lamentarsi della cosa. Sarebbe quindi opportuno che i genitori preservassero questo senso del pudore del bambino, aspetto fondamentale e che va rispettato.

5) I genitori

Spesso la richiesta del bacio in bocca inizia dai genitori, nella maggior parte dei casi dalle mamme, e gli esperti spiegano che con il tempo è faticoso abbandonare questa pratica, ormai diventata abitudine. Il genitore deve imparare ad abbandonare l’atto del bacio in bocca al proprio figlio e lasciarlo crescere, comprendendo che ad una certa età questo dovrà relazionarsi con i suoi pari e attraversare anche le fasi dell’innamoramento.

In sintesi, fino ai 3-4 anni del bambino il bacio sulla bocca da parte dei suoi genitori può essere considerato un gesto d’affetto, ma oltre a quell’età il bambino entra nella fase dello sviluppo edipico, in cui, dal punto di vista psicologico, le relazioni passano da una dimensione puramente affettiva ad una sfera erotica. Creando così confusione ed eventuali climi di imbarazzo.

Senza considerare il fatto che un bambino, abituato al bacio in bocca, percepisce tale gesto come una cosa del tutto naturale e potrebbe replicarlo con i propri amichetti e compagni di scuola. Inoltre vi è da considerare anche l’aspetto sanitario: con un bacio in bocca si potrebbero trasmettere germi e batteri. È quindi molto facile in questi casi trasmettere al bambino influenza, raffreddore e virus, come ad esempio un herpes labiale. Infine, vi sono stati dei casi più gravi, in cui tramite un bacio si è arrivati a trasmette attraverso la saliva la Mononucleosi (conosciuta anche come malattia del bacio).

Il bambino ha il bisogno di sentirsi ben voluto ed amato dai genitori, ma deve anche poter costruire la propria identità in quanto individuo unico.

bacio bambini
(Pexels Vlada Karpovich)

I diversi significati del bacio

Secondo gli esperti, nella nostra cultura il bacio in bocca equivale a qualcosa che va oltre il puro gesto affettivo, bensì questo erotizza l’atto d’amore.

Per tale motivo è quindi utile fare chiarezza sulla questione, affinché si possano evitare intrecci familiari confusi e riportare così dei ruoli ben definiti, al fine di garantire un sano sviluppo psicologico del bambino.

Gli esperti spiegano che vanno bene il contatto fisico e le dimostrazioni di affetto verso il bambino, ma ci sono moltissimi modi per dimostrarglielo, anche con i baci. Fondamentale è quindi capire l’importanza dei baci che si danno loro, perché vi sono molte alternative e ogni bacio ha un suo significato:

  • Bacio sulla guancia: comunica al bambino l’affetto che gli vogliamo;
  • Bacio sulla fronte: gli fa capire che siamo la sua guida;
  • Bacio sulle mani: gli fa capire che è prezioso per noi;
  • Bacio sul naso: è un gesto simpatico e spiritoso;
  • Bacio sulla testa o dietro la nuca: gli trasmette un senso di protezione.

Diversi psicoterapeuti spiegano, quindi, quanto sia importante interrompere il prima possibile il bacio in bocca ai bambini per evitare ripercussioni sulla sfera psicologica e spiegare loro con spontaneità e chiarezza quali sono i ruoli. Essendo diventata ormai un’abitudine, un bambino potrebbe capire ma continuare a cercare di dare un bacio in bocca ai genitori, qui saranno questi ultimi a dover deviare e correggere l’atto con naturalezza.

Alcuni psicoterapeuti suggeriscono di spiegare ai bambini che il bacio sulle labbra è un messaggio specifico d’amore che andrebbe riservato ad un partner prescelto, un tipo di bacio che ha a che fare con le relazioni sentimentali di una coppia.

Conclusioni

Nella nostra cultura, il bacio in bocca sta ad indicare uno scambio di effusioni intime e viene usato, giustamente, nelle coppie.

Al giorno d’oggi, però, molto dibattuto è il tema del bacio in bocca tra genitori-figli, che per molti è semplicemente una manifestazione di affetto, mentre per altri è visto come un atto con delle problematiche nascoste.

Fino ai 3-4 anni di età del bambino, il bacio in bocca con i genitori è considerato un naturale e genuino gesto di affetto, ma oltre tale età questo dovrebbe essere evitato, in quanto il bambino entra in una fase di crescita in cui la sfera affettiva diventa erotica e gli si può procurare una forte confusione. Si tratta della fase del complesso edipico, in cui il bambino si sente in competizione con il genitore dello stesso sesso.

Gli esperti spiegano che è importante dare affetto ai propri figli, ma che vi deve anche essere una giusta distanza che consenta ai bambini di costruire un proprio spazio individuale e di approcciarsi al mondo e con i suoi pari.

La maggior parte degli esperti sostiene quindi che il bacio in bocca, così come il dire un “ti amo” anziché un “ti voglio bene” al proprio figlio, possa risultare dannoso nella crescita e nello sviluppo di quest’ultimo. Considerando, inoltre, che è motivo di preoccupazione anche sotto l’aspetto sanitario, in quanto tramite un bacio di questo genere si possono trasmettere germi, batteri e virus.

Baciare sulla bocca i propri figli non è un reato, ma arrivati ad una certa età è bene che questo gesto venga eliminato.

Valeria Glaray

Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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