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IO APRO, testimonianze: possono sanzionarvi ma non farvi chiudere

In questi giorni si é a lungo parlato dell’iniziativa IOAPRO e del dispiego consistente delle forze dell’ordine dinanzi a palestre e ristoranti che hanno deciso di ‘ribellarsi’ ai DPCM e di riaprire, ma ci tengono a precisarlo, in totale sicurezza, rispettando le norme anti-covid. Alcuni ristoratori dopo le sanzioni, spaventati hanno deciso di chiudere, la palestra GimFIVE dalla sua ha, invece, avuto una bella rivincita, dopo essere stata chiusa lunedì scorso con sequestro preventivo effettuato dai Carabinieri, infatti il pubblico ministero non ha convalidato la misura penale, in quanto secondo il Pm, il legislatore non ha inteso sanzionare le violazioni dei dpcm con misure penali, ma solo con sanzioni amministrative. Ragion per cui alla palestra sono state riconsegnate le chiavi e sono stati tolti i sigilli. Sulla vicenda abbiamo sentito Federico Mileni, responsabile marketing delle palestre GimFIVE, che si é detto molto soddisfatto.

Convinto non serva nessuna tutela legale per questa ‘disobbedienza gentile‘ in quanto reputa che nulla di illegale stiano facendo gli esercenti che hanno deciso di riaprire vi é il Signor Danilo, che dalla sua ci spiega, dopo aver analizzato la normativa vigente con fonti dimostrabili ed autorevoli, che nessuno può obbligare gli esercenti a chiudere in quanto non vi é nessuna ordinanza del Sindaco a livello comunale che impone una chiusura e che qualsiasi loro azione di forza é possibile di denuncia per abuso di potere appunto. In dettaglio le testimonianze di cui sopra.

IO APRO: La procura di Modena rende le chiavi alla palestra GimFIVE

Mauro Sandri, avvocato che rappresenta sia la società proprietaria della palestra GimFive quanto tutte le altre attività che hanno deciso di prendere parte alla protesta IOAPRO, spiega come la procura abbia ordinato la restituzione ai proprietari  delle chiavi della palestra GimFive di Vignola, che erano state sequestrate lunedì scorso. L’avvocato ha spiegato su Byoblu: L’iniziativa di #IoApro è il tentativo della classe media imprenditoriale italiana di dare applicazione all’articolo 1 della Costituzione che stabilisce il diritto al lavoro. Per questo “anziché parlare di disobbedienza civile, io parlerei di obbedienza costituzionale”. Ed ha aggiunto commentando la decisone presa dalla procura di Modena:Se questo orientamento dovesse essere accolto anche da altre procure, significa che in nessun caso si può chiudere un’attività imprenditoriale se essa viola i dpcm”.

IO APRO

Eccovi in esclusiva la testimonianza a caldo di Federico Milieni, responsabile marketing delle palestre GimFIVE:Questo è un risultato clamoroso in quanto abbiamo scritto una pagina di storia a livello giurisprudenziale. Un Pubblico Ministero ha stabilito che la violazione di un DPCM non può comportare risvolti di tipo penale, bensì solo amministrativi. Dopo la pronuncia del PM siamo stati inondati da telefonate di colleghi titolari di altre palestre che hanno trovato il coraggio di aprire: nel giro di qualche giorno sono previste aperture in Emilia, Toscana, Friuli, Campania. Sappiamo che molti colleghi lo faranno “clandestinamente”, tenendo un profilo basso e facendo entrare i propri tesserati da porte secondarie. Siamo già contenti così, l’obiettivo però sarebbe far sì che aprissero tutte le palestre in Italia, sempre nel totale rispetto dei protocolli di sicurezza. Scherzosamente in titolare di una palestra dalle parti di Avellino ci ha chiamati cavie: se per far aprire altre palestre in Italia dovevamo fare le cavie siamo molto contenti. Nella direzione della pronuncia del PM vanno le precise analisi fatte dal Sign Danilo, che qui vi riportiamo.

IO APRO Consapevolmente: Non abbiate paura delle sanzioni, non possono farvi chiudere

Sono Danilo, ho 31 anni faccio il cuoco e da sempre cerco di battermi per la legalità e la libertà delle persone e delle espressioni. Ho aderito fin da subito con entusiasmo e partecipazione all’iniziativa Io Apro, ho visto nascere un movimento che trasportava quello che é sempre stato uno dei miei pensieri fissi, riaprire per il bene ed il rispetto di tutti, per la tutela di tutte quelle categorie che stanno subendo la pressione dei loro diritti fondamentali! Mi sono imbattuto però in alcune incongruenze col movimento nazionale, che attenzione opera nel pieno della legalità, come noi d’altronde, ma ometteva uno dei miei pensieri fondamentali! Creare conoscenza fra le persone e renderle capaci di muoversi autonomamente senza dover necessitare di un legale nel taschino, altrimenti non creeremo mai una società consapevole! Per come la vedo io il movimento é fine a se stesso se le persone non capiscono il perché possono aprire e come comportarsi nel pieno rispetto delle leggi di fronte ad una sanzione! Sto riscontrando forte entusiasmo fra le persone che hanno deciso di seguire il mio gruppo, e lo fanno prendendo coscienza di quelli che sono i loro diritti nel massimo rispetto del prossimo, in un periodo storico particolare! Io analizzo la normativa vigente con fonti dimostrabili ed autorevoli, non mi invento nulla, non ho la presunzione di voler insegnare nulla a nessuno, sono io il primo alunno pronto ad imparare, ma ad imparare da fonti autorevoli e che reggono le ali dei diritti costituzionali! Mi definisco un cittadino consapevole dei propri diritti, doveri ed obblighi . Per questo ho deciso di condividere quanto ho appreso con voi:

Per poter riaprire NOI NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA TUTELA LEGALE!!! Non c’è nessuna legge che limita o sospende le vostre licenze, e non essendoci legge non esiste contravvenzione! Nell’albo pretorio del vostro comune non c’è alcuna ordinanza del sindaco che sospende le vostre licenze! Quello che hanno fatto passare per contravvenzione é un semplice verbale di accertamento, come la classica multa per divieto di sosta, solo che la multa vi viene rilasciata in flagranza di reato, mentre per quelle che vi rilasceranno da venerdì dovrà seguire la certificazione entro 90 giorni da parte del sindaco, che dovrà aprire un’indagine per poter arrivare alla multa vera e propria che deve arrivarvi attraverso raccomandata! Il sindaco non potrà mai certificare questi verbali proprio perché non esiste reato se non vengono ufficialmente sospese le licenze! L’intimazione a pagarla entro 5 giorni per avere un decurtamento di un terzo è solo uno specchietto per le allodole, vi invitano a pagarle! Anche perché qualsiasi multa, anche se poi confermata segue lo stesso iter si pagamento agevolato! Nel caso in cui qualche sindaco allo scadere dei 90 non certificasse nulla, i verbali vanno a finire nel cassettino del dimenticatoio e quindi prescrizione! Se qualche sindaco avesse la malsana idea di certificarle, allora in quel momento, ma solo in quel momento si impugna la multa tramite legale oppure potete farlo tranquillamente voi di persona! Quindi non dovete avere alcuna paura delle sanzioni, le vostre licenze sono attive, come confermato dal tribunale di Roma sull’ordinanza (Trib. Roma, Sez. 6° Civile, ord. n. 45986/2020 R.G. del 16 dicembre 2020) . Tema chiusure, anche qui molta disinformazione, in quanto nessuno può imporvi una chiusura, e se avete fatto un corso REC, dovreste sapere che le chiusure si possono imporre solo per 3 motivi

IOAPRO, non abbiate paura: solo 3 motivi possono imporvi la chiusura

Questioni di ordine pubblico (musica troppo alta o apertura dopo orario di chiusura) – Tramite Asl per forti inadempienze a livello sanitario (pulizia, intossicazione ecc..) – E dalle forze dell’ ordine per gravi condotte (se spacciano nel locale e voi non allontanate la persona interessata ). Ogni altra chiusura forzata é abuso di potere da parte del Sindaco e delle forze dell’ ordine! Art. 323 del codice penale! In questo caso si avvia ufficiale contestazione nei confronti del Sindaco in quanto questa é un’azione del tutto illegale! Anche per quanto riguarda la capienza non vi é nessuna modifica alle vostre licenze, se avete una licenza per 100 persone nulla e nessuno può obbligarvi ad una riduzione dei coperti proprio perché non vi é legge o modifica alla licenza! Su questo non vi impone nulla nessuno, dovete fare di vostra testa, ma l’importante é essere o cominciare ad essere consapevoli dei vostri diritti!

Le multe che vi rilasceranno non saranno quasi mai relative alle riaperture, ma affiancate sempre da qualche altra piccola sanzione, multa troppo alta, uscita di sicurezza, e via dicendo, proprio perché non esiste un reato non essendoci una legge che impone le chiusure! Ricordatevi che affrontare il pubblico ufficiale con tono di sfida o al grido di io infrango le leggi per sono illegittime vi metterà su un livello di scontro, voi non state infrangendo nessuna legge, e la costituzione che vi autorizza! Lasciateli pure fare, non cercate lo scontro verbale, ritirate i verbali e continuate la vostra serata, se in 90 giorni non vi arriva nulla avrete conferma che il sistema architettato non può stare in piedi se siete coscienti dei vostri diritti! Se volessero farvi chiudere ricordate che non c’è nessuna ordinanza del Sindaco a livello comunale che impone una chiusura e che qualsiasi loro azione di forza è possibile di denuncia per abuso di potere appunto!

Il giorno dopo si riapre, con un sistema giudiziario intasato di multe e ricorsi ci sarà da ridere! Riaprite con la consapevolezza che potete farlo, che non state violando alcuna legge e non cercate lo scontro con le forze dell’ordine, lasciate loro fare il loro lavoro purché non sfoci in un abuso, ogni situazione di violenza verrà usata contro di noi per screditarci! Bisogna che siate consapevoli che dovranno avviare azioni di forza con qualcuno, potreste essere voi o no, ma devono dare un segnale che noi accoglieremo continuando a lavorare, vedrete video in TV, tartasseranno di controlli qualche attività, ma se avete coscienza che quello che fate é legale non avete nulla da temere!

Il gruppo di Treviso non si dissocia assolutamente dal movimento nazionale, ne porta comunque avanti gli ideali e gli obiettivi, ma lo fa in una maniera più chiara possibile nei confronti degli aderenti, come è giusto che sia, ma continua il suo percorso di coscienza e conoscenza, che non è quello di credere in una disobbedienza civile, ma quello di vivere la propria vita sotto tutti i punti di vista in piena conoscenza dei propri diritti! Non si può avviare un cambiamento senza prima avviare un cambiamento dentro se stessi, e noi cominciamo a farlo adesso per difendere la nostra vita e i nostri diritti! Riapriamo tutto, riapriamo con il massimo sostegno fra di noi, riapriamo senza fermarci e facciamolo soprattutto in piena consapevolezza dei nostri diritti, a testa alta! Buone riaperture! “.

Il caso della Palestra GimFIVE di Vignole e la decisione della Procura di Modena di riconsegnare le chiavi e di eliminare i sigilli, paiono effettivamente avvalorare le considerazioni di Danilo, continueremo a seguire da vicino gli esercenti che hanno deciso di riaprire al fine di comprendere quali saranno gli esiti della protesta nel futuro.

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Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

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