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L’importanza dell’educazione creativa: dalle teorie ai falsi miti

Che cos’è la creatività? Potrà non sembrare, ma questa è una di quelle domande che non trova una risposta univoca e condivisa da tutti. Gli studiosi ancora oggi stanno cercando una risposta semplice e ben definita, ma al momento così non è.

L’unica cosa che sappiamo è che in ogni individuo vi è della creatività, chi più e chi meno. Si tratta comunque di un punto di forza personale e la si può allenare. Secondo alcuni psicologi, la creatività è la capacità che ha un individuo nell’avere delle idee originali ed utili. Una definizione non perfetta, ma che sembra essere condivisa e ritenuta da molti sufficientemente buona.

Inoltre è importante educare alla creatività, ciò significa che bisogna cominciare dai bambini: insegnare loro che devono avere fiducia nelle proprie capacità personali, educarli a pensare con la propria testa e aiutarli a rafforzare la propria autostima, in questo modo cominceranno fin da piccoli ad apprezzare la creatività e avranno anche l’opportunità di diventare individui liberi ed autonomi.

Le teorie della creatività e le tecniche creative

Tra le numerose ricerche effettuate, molti studiosi della creatività hanno cercato di individuare le teorie della creatività e le tecniche creative. Per quanto riguarda le prime, gli studiosi hanno descritto dei modelli spiegandone il meccanismo della mente creativa ed il suo funzionamento. Ve ne sono molte, ma tra queste le teorie più conosciute sono:

  • Il pensiero divergente. Secondo Joy Paul Guilford (1897-1987), il primo a studiare la creatività in modo sistematico, la creatività è strettamente correlata a questo pensiero, che definisce misurabile sulla base di quattro indici fondamentali: fluidità (valuta la quantità delle idee prodotte), flessibilità (rappresenta la capacità di adottare diverse strategie e l’elasticità nel passare da un compito ad un altro con approcci differenti), originalità (idee uniche) ed elaborazione (l’abilità di concretizzare le idee prodotte);
  • Il pensiero laterale. Secondo lo psicologo e studioso dei meccanismi di formazione del pensiero Edward de Bono (1933-2021), la creatività nasce da un’applicazione corretta delle tecniche di pensiero laterale anziché dal solito metodo razionale del pensiero (cioè quello basato sulle deduzioni logiche). Egli sostiene che il pensiero laterale può portare alla creazione, poiché tiene conto di molteplici punti di vista da cui si può considerare un problema;
  • Lo stile cognitivo. Secondo lo psicologo e studioso americano Howard Gardner (1943), la persona creativa è colei che nel suo campo d’azione risolve dei problemi, elabora dei prodotti o formula nuovi interrogativi in un modo originale. Gardner si distacca dalle definizioni di creatività che si trovano in molti libri di psicologia, in cui la creatività viene descritta come un “talento globale”, secondo lui la persona creativa lo è sempre e non solo una tantum.

Mentre per quanto concerne le tecniche creative, gli studiosi sostengono che si tratti di una forma di creatività che può presentarsi a livello di intuizione, quindi difficile da prevedere, allenare e canalizzare.

Secondo psicologi ed esperti del pensiero creativo, queste tecniche sono tipiche delle persone creative e presentano differenze importanti, ma anche delle analogie. La più significativa è la capacità di ristrutturare i dati di un problema in modo da guardarlo da prospettive differenti.

Per fare alcuni esempi: le mappe mentali (di Tony Buzan), le tecniche di pensiero laterale (di Edward de Bono), il problem solving strategico (di Giorgio Nardone), le tecniche per risolvere problemi complessi (di Basadur e colleghi).

creatività

I falsi miti riguardanti la creatività

Secondo gli esperti vi sarebbero molti falsi miti da sfatare riguardanti la creatività:

  • È un dono per pochi. Il talento creativo è innato in tutti gli individui, solo che in alcuni si manifesta in modo più spontaneo mentre in altri deve essere coltivato e sviluppato. Quindi è solo una questione di esercizio e perseveranza.
  • È per i giovani. Nei giovani può manifestarsi un certo grado di spontaneità, soprattutto nel porre domande che gli adulti non si permetterebbero o a cui non penserebbero, mentre nei più maturi vi saranno più informazioni e più elementi immagazzinati nella mente.
  • È per le persone intelligenti. Innanzitutto la domanda è: “Cosa si intende per intelligenza?” Ne esistono di vari tipi di essa e non la si può definire secondo, ad esempio, l’andamento scolastico come invece sostengono molti. Essere creativi significa sapersi muovere creando e sviluppando le proprie potenzialità.
  • Non è per le persone serie. Molti pensano che la creatività sia insita per lo più nelle persone più scherzose ed allegre, ma è del tutto falso. La creatività è un mezzo indispensabile per acquisire nuove competenze e misurarsi con il mondo circostante, adattandosi alle diverse circostanze della vita.
  • È la produzione di idee. Essere creativi non significa solo pensare in modo creativo, ma anche agire in questo senso. Infatti il metodo creativo prevede cinque tappe: percezione, analisi, produzione, selezione ed applicazione. L’importante è non fermarsi alle prime difficoltà e avere forza di volontà per concretizzare le proprie idee.
  • Non può essere insegnata. Così come la creatività non è un dono concesso a pochi e la si può sviluppare, la si può anche insegnare. Quindi è possibile allenarsi per far emergere e sviluppare i fattori del proprio talento.
  • È un’attività che si svolge in solitaria. Si può pensare che solo una persona singola possa arrivare ad una scoperta originale, ma non è così. Un’idea originale potrebbe nascere da una singola mente ma potrebbe venire realizzata da più persone per arrivare alla sua concretizzazione del progetto. Così come in un gruppo ognuno potrebbe mettere insieme tanti piccoli pezzi e creare un progetto unico ed originale.
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Conclusioni

Molti sono gli studiosi che ancora non sono riusciti a dare una definizione precisa e assoluta del termine “creatività”, ma ciò che questi sostengono è che si tratta di una dote presente in ogni individuo, anche se in alcuni è più evidente ed in altri meno.

Ciò che è importante sapere è che questa la si può imparare e sviluppare con pazienza e con un costante allenamento. La pratica quotidiana è fondamentale se si decide di intraprendere un percorso per sviluppare la creatività.

Inoltre è importante educare i bambini ad essa, infatti la creatività, assieme alla fantasia e all’immaginazione, sono dei procedimenti mentali importantissimi per il loro sviluppo cognitivo ed emotivo. È importante quindi alimentare in loro quell’innata potenzialità, in quanto gli permetterà di diventare adulti più flessibili e mentalmente più aperti.

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

Una risposta a “L’importanza dell’educazione creativa: dalle teorie ai falsi miti”

  1. Io la creatività la definisco, come una idea, un progetto che solo nella NS testa è già realizzato, e successivamente andrà a prendere forma, immagine e colori quando lo sviluppiamo.

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