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Allergie e intolleranze alimentari nel cane, possibili cause e rimedi

Sovente ci troviamo ad affrontare problemi di salute che sono strettamente legati a fenomeni di intolleranze alimentari e questo può succedere anche ai nostri amici a quattro zampe. Soprattutto secondo le statistiche degli ultimi anni, che hanno registrato un crescente aumento di casi di reazioni avverse al cibo nei cani.

Per allergia o intolleranza alimentare si intende una più o meno rapida reazione patologica del sistema immunitario nei confronti di un alimento o di un additivo in esso contenuto. E, a causa di alcuni squilibri del funzionamento del sistema immunitario, l’organismo potrebbe considerare queste sostanze come estranee e pericolose, così mette in atto dei meccanismi in grado di eliminarle.

La maggior parte dei casi di allergia alimentare nel cane sono provocati dalle proteine (carne, formaggi, latte, uova), ma nonostante tutte le proteine alimentari siano da considerarsi potenzialmente allergizzanti, solo una piccola componente del contenuto totale proteico lo è.

Come si sviluppano le intolleranze alimentari nel cane?

In genere le allergie alimentari nel cane si sviluppano in modo improvviso, con reazioni avverse ad alimenti che hanno sempre consumato, ma che inaspettatamente sembrano non tollerare più. E quando l’organismo riconosce come tossiche o dannose delle sostanze ingerite, il corpo risponde con fenomeni infiammatori visibili nell’organo più sensibile.

Solitamente le zone interessate sono l’apparato digerente e la cute, con episodi di vomito, dissenteria e movimenti intestinali per il primo e sotto forma di prurito, eritema ed alopecia per il secondo.

Mentre per quanto riguarda la gravità dei sintomi, questa è correlata alla quantità dell’ingrediente responsabile che viene assunta.

intolleranze alimentari cane

Quali sono i sintomi delle intolleranze alimentari nel cane

Secondo le statistiche e le ricerche effettuate in campo sanitario, risulta che negli ultimi 50 anni le intolleranze alimentari siano andate aumentando sia nell’uomo sia negli animali domestici. Un aumento che sembra essere direttamente proporzionale con l’utilizzo sempre più massiccio della chimica e della farmacologia. Difatti le patologie di origine alimentare sono molto più comuni di quello che si può immaginare, anche nei cani.

I sintomi che possono ricondurre ad una possibile intolleranza alimentare nel cane sono molteplici e riguardano:

  • la cute, con la comparsa di forfora, la perdita di pelo, arrossamenti, pelo spento e opaco, dermatiti, prurito eccessivo, eritemi, lesioni epidermiche alla base o all’interno delle orecchie;
  • gli occhi, con arrossamenti, congiuntiviti e lacrimazioni frequenti;
  • il cavo orale, con sinusiti, alitosi, aumento di tartaro, gengiviti e faringiti;
  • l’apparato gastro-intestinale, con episodi di vomito, dissenteria, flatulenza, meteorismo, eruttazioni e singhiozzi frequenti;
  • l’apparato urogenitale, con possibili cistiti, urinazioni frequenti e disturbi della fertilità;
  • il sistema nervoso centrale, sbalzi di umore, affaticamento precoce, tendenza a mettere su peso accompagnato da gonfiore addominale.

Per lo più queste intolleranze nel cane si manifestano con un prurito a livello cutaneo e le parti colpite sono principalmente: muso, orecchie, zampe anteriori, zona ascellare e zona perianale.

La soluzione che risulta più valida nel trattare queste intolleranze è quella di far seguire all’animale un’alimentazione sana, completa e priva di residui per lui tossici. In quanto, anche solo l’assunzione di un alimento che l’organismo riconosce come dannoso, provocherà un’infiammazione o dei sintomi sopra descritti. E se l’alimento continuerà ad essere ingerito, i sintomi potrebbero diventare cronici.

Conclusioni

Sebbene tutti i sintomi sopra citati possono essere ricondotti ad una possibile intolleranza alimentare, non sono tuttavia esclusivi di essa. Questo significa che potrebbero essere sintomi che potrebbero verificarsi anche in caso di altre malattie, per esempio: il prurito potrebbe essere dovuto da infezioni della pelle o da infestazioni parassitarie, o ancora da allergia da acari; mentre i sintomi gastro-intestinali potrebbero in realtà dipendere da una semplice indigestione o da infezioni batteriche o virali.

Quindi, prima di diagnosticare un’allergia alimentare, sarebbe opportuno analizzare tutti i sintomi nello specifico e rivolgersi ad un medico veterinario. Se poi venisse confermata la diagnosi dell’intolleranza alimentare, allora si inizierà un percorso per affrontare e risolvere il problema.

In genere, secondo gli esperti, per diagnosticare un’allergia alimentare si consiglia una “dieta ad esclusione” per un periodo di almeno 6-10 settimane, questo perché si sostiene che solo un 25% degli animali mostra un miglioramento dei sintomi nelle prime tre settimane; mentre il restante 75% necessita di almeno 10 settimane, e a volte anche di più.

L’allergia alimentare nel cane si può sviluppare a qualsiasi età e non si tratta di una malattia cronica incurabile come pensano in molti, bensì è un disturbo che può essere risolto con un’alimentazione più appropriata per il nostro amico a quattro zampe. Basterà seguire le indicazioni del proprio veterinario e riuscire a trovare l’alimento dannoso di cui il nostro buon Fido risulta intollerante.

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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